Titolo originale Alien³
Paese di produzione USA
Anno 1992
Durata 114 min
145 min (edizione speciale)
Colore colore
Audio sonoro
Genere orrore, fantascienza, drammatico
Regia David Fincher
Soggetto Dan O'Bannon, Ronald Shusett
Sceneggiatura David Giler, Walter Hill
Fotografia Alex Thomson
Montaggio Terry Rawlings
David Crowther (Special Assembly Cut Edition 2003)
Effetti speciali Richard Edlund, George Gibbs, Alec Gillis, Tom Woodruff
Musiche Elliot Goldenthal
Scenografia Belinda Edwards
trama
Il film inizia precisamente da dove era terminato il precedente. Sulla USS Sulaco, la nave con la quale il tenente Ellen Ripley, il caporale Hicks, la piccola Newt e l'ormai disattivato androide Bishop stanno tornando sulla Terra, avviene un cortocircuito che provoca un incendio e costringe la nave ad espellere un modulo di salvataggio dove sono contenute le capsule criogeniche e a tentare un atterraggio di fortuna su un pianeta, Fiorina "Fury" 161, una colonia penale abitata solo da 25 detenuti con la sindrome 47,XYY, o Sindrome di Jacobs (la doppia y che contraddistinguerebbe gli assassini, stupratori e i serial killer incorreggibili, secondo una vecchia teoria genetica, del XIX secolo, che è risultata, poi, un falso storico).
Tutto questo avviene mentre l'equipaggio è in ipersonno. All'impatto con l'angusta superficie del pianeta sopravvive solo il tenente Ripley, che viene miracolosamente tratto in salvo: il caporale Hicks morirà in seguito allo sfondamento della sua capsula criogenica da parte di un tubo che lo trafiggerà, mentre la piccola Newt morirà in stato di incoscienza per annegamento dentro la sua capsula (che ha avuto un cortocircuito) e infine l'androide Bishop, già disattivato e gravemente danneggiato, resta quasi totalmente distrutto in seguito all'atterraggio.
Ripley si riprende dallo stato di post-ibernazione e dalle ferite dell'incidente e apprende la notizia della morte dei suoi compagni di viaggio. Dopo aver visto delle bruciature da acido nel relitto della navetta con cui era atterrata, Ripley sospetta che uno xenomorfo si sia intrufolato nella USS Sulaco e che poi sia atterrato insieme a loro su Fiorina 161. Pretende allora di vedere il cadavere di Newt, a cui era emotivamente legata (la considerava quasi una figlia) e convince il dottore a farle un'autopsia per vedere se è stata infettata dallo xenomorfo, ma dall'analisi non risulta nulla di anomalo.
Ripley chiede ed ottiene di far cremare i corpi di Hicks e Newt nella fornace della colonia penale, in modo che dai loro cadaveri non esca nessuno xenomorfo che eventualmente si fosse infiltrato dentro il loro corpo. Durante il cordoglio funebre però il cane di uno dei detenuti, infettato dallo xenomorfo presente nel modulo di salvataggio, muore dando alla luce una nuova forma di xenomorfo quadrupede estremamente feroce e letale. Intanto Ripley deve stare rinchiusa nell'infermeria per non farsi vedere dagli altri prigionieri i quali non accettano le donne nella loro comunità e la loro religione cristiana radicale gli impone di non provare piaceri corporali e, inoltre, non avevano l'occasione di vedere una donna da molti anni. Stando per molto tempo in infermeria la donna passa molto tempo con il dottore. Egli chiede a Ripley cosa realmente cercava nel corpo di Newt; la donna non risponde ed evita la domanda facendo l'amore con quest'ultimo. Intanto, uno dei prigionieri viene attaccato dallo xenomorfo ormai evolutosi velocemente in un esemplare adulto, che lo acceca spruzzandogli acido in faccia, facendolo cadere in una enorme ventola d'aerazione dove viene maciullato dalle pale.
Ripley non è del tutto convinta che il detenuto sia morto risucchiato da una ventola. Anzi, sospetta che sia proprio lo xenomorfo che la perseguita a uccidere i detenuti nella prigione, dove sono stati rinvenuti altri cadaveri più un sopravvissuto che racconta di aver visto un "drago" ammazzare i suoi compagni. Ripley gli crede e racconta tutto al capo della colonia penale Andrews, che però non le crede. La donna decide di controllare il computer di bordo della navetta di salvataggio e per farlo ha bisogno di un suo vecchio amico, l'androide Bishop. Pur di recuperare l'androide, Ripley esce fuori dai complessi dell'infermeria, rischiando di essere addirittura violentata da alcuni detenuti (anche se verrà salvata in tempo dal capo religioso dei prigionieri).
Recuperato Bishop dall'immondizia, Ripley lo riattiva, anche se l'unica cosa che rimane del robot sono la testa, un braccio e una parte del torace. Bishop si collega al computer di bordo della navetta e rivela a Ripley che, effettivamente, uno xenomorfo sotto forma di uovo, deposto dalla Regina xenomorfa, si era infiltrato nella navetta ed aveva causato un cortocircuito con l'acido uccidendo nell'ipersonno Hicks e Newt. Bishop, inoltre, rivela che gli eventi che sono accaduti sulla USS Sulaco, durante il viaggio di ritorno, erano stati monitorati dalla Compagnia Weyland-Yutani e che gli uomini della Compagnia sanno sempre tutto quello che accade a bordo.
Dopo queste rivelazioni Bishop chiede a Ripley di essere scollegato per sempre, perché, anche se lo riparassero, non sarebbe più al 100% delle sue funzionalità. Ripley acconsente alla richiesta del robot spegnendolo per sempre.
Ripley non riesce a capire come mai il dottore abbia il numero dietro alla nuca come tutti gli altri detenuti. Egli le confessa di avere ucciso in stato di ebbrezza dei pazienti in passato. Poco dopo questa confessione il dottore viene attaccato e morso alla testa dallo xenomorfo, il quale stava per fare fuori anche Ripley, ma che stranamente le risparmia la vita. Ripley corre ad avvisare gli altri dello xenomorfo ed assiste insieme a tutti i detenuti all'uccisione del capo della colonia penale, il quale viene trascinato nell'apertura dei condotti dell'aria e smembrato dalla creatura: i detenuti adesso si convincono dell'esistenza dello xenomorfo, di cui Ripley parlava.
La donna capisce di essere stata infettata durante l'ibernazione nella capsula criogenica sul modulo di salvataggio e di essere quindi condannata a morire. Scopre inoltre, attraverso una scannerizzazione, che lo xenomorfo che porta dentro di sé è una Regina xenomorfa. Intanto, il vicecapo della colonia penale Aaron capta un messaggio della compagnia, secondo il quale una loro nave sarebbe atterrata entro poche ore su Fiorina 161 per prelevare il tenente Ellen Ripley.
I prigionieri, guidati dal risoluto Dillon e da Ripley, tentano con vari stratagemmi di imprigionare ed uccidere lo xenomorfo, ma falliscono al primo tentativo. Allora decidono di attirarlo usando come esca Ripley e di imprigionarlo dentro un pistone della fonderia, dove sarebbe stato colato del piombo fuso. A seguito di un piano caotico, ma ben architettato, e del sacrificio di tutti i detenuti, compreso Dillon che perisce nel piombo fuso, lo xenomorfo assassino viene finalmente ucciso. Gli unici sopravvissuti sono Morse, Aaron e Ripley.
Intanto la nave della Compagnia atterra sul pianeta e l'equipaggio raggiunge Ellen Ripley nella fonderia. Tra il personale della compagnia, Ripley incontra il dottor Michael Bishop, che dichiara di essere il costruttore dell'androide. Costui tenta in vari modi di convincere Ripley ad andare con loro, perché solo la Compagnia poteva salvarla, congelandola ed estraendole chirurgicamente l'embrione xenomorfo che si trovava dentro di lei. Il tenente è molto riluttante a seguire i dottori della compagnia, perché in cuor suo ha capito che il loro intento non è affatto di salvarla, ma di usare lo xenomorfo per scopi militari come un'arma.
Dopo il ferimento di Morse da parte di uno dei soldati, Aaron colpisce con una chiave inglese il Dottor Bishop e viene ucciso dagli uomini della compagnia. Ripley, rivelate le vere intenzioni della compagnia, decide di gettarsi nella fonderia, lasciando esterrefatti gli uomini e i dottori della compagnia. Questi ultimi, in questo modo, perdono la grande occasione di studiare lo xenomorfo, poiché la razza si è estinta nel secondo film della serie ("Aliens - Scontro finale").
La colonia penale, senza più nessun prigioniero (tranne Morse, che viene portato via dalla compagnia), viene chiusa e smantellata. Il film termina col messaggio di Ripley registrato dopo la vicenda della USS Nostromo, che si ripete incessantemente dentro il relitto della scialuppa di salvataggio della USS Sulaco.