LUDWIG VAN BEETHOVEN
(1770-1827)
CONCERTO N.5 PER PIANOFORTE
E ORCHESTRA OP.73 "IMPERATORE"
SONATA "APPASSIONATA" OP.57
SONATA "PATETICA" OP.13
WILHELM FURTWANGLER
EDWIN FISCHER
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Autore: Beethoven Ludwig Van
Titolo: Concerto n.5 per piano e orch. Sonate "Appassionata" e "Patetica"
Genere: Musica Classica
Anno: 1951-52
Etichetta: EMI
Esecutori: Philarmonia orchestra WILHELM FURTWANGLER
EDWIN FISCHER - Pianoforte
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Piano Concerto No. 5 in E flat `Emperor` Op. 73
Disc 1
1 - I. Allegro
2 - II. Adagio un poco mosso -
3 - III. Rondo (Allegro)
Piano Sonata No. 8 in C minor Op. 13 (Pathétique)
4 - I. Grave - Allegro di molto e con brio
5 - II. Adagio cantabile
6 - III. Rondo (Allegro)
Piano Sonata No. 23 in F minor Op. 57 (Appassionata)
7 - I. Allegro assai - Più allegro
8 - II. Andante con moto -
9 - III. Allegro, ma non troppo - Presto
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Edwin Fischer (Basilea, 6 ottobre 1886 – Zurigo, 24 gennaio 1960) è stato un pianista, direttore d'orchestra e didatta svizzero.
Figlio di un musicista dilettante (oboista e violista in un quartetto d'archi), dimostrò precocissime doti musicali e iniziò lo studio del pianoforte nella sua città. A dieci anni entrò nel conservatorio di Berlino, dove il suo maestro fu Martin Krause, che era stato allievo di Liszt e successivamente diventerà maestro anche di Claudio Arrau. Diplomatosi nel 1905, iniziò ad insegnare nello stesso conservatorio. Negli anni successivi cominciò a distinguersi internazionalmente anche come pianista concertista e, dopo la prima guerra mondiale, come direttore d'orchestra (a Lubecca e a Monaco di Baviera) e in formazioni cameristiche, compresa quella fondata da lui stesso nel 1932. Nello stesso anno, successe ad Artur Schnabel alla cattedra di pianoforte della Hochschule für Musik di Berlino. Fu attivo in Germania sino a metà della seconda guerra mondiale. Nel 1942 si trasferì in Svizzera e negli anni successivi diresse i celebri e prestigiosissimi corsi di perfezionamento estivi di Lucerna, durante i quali insegnò a giovani pianisti destinati a carriere straordinarie, e insegnò nel conservatorio della stessa città. A questo periodo appartengono le incisioni discografiche con il celebre trio, in cui suonava con il violoncellista Enrico Mainardi e il violinista Georg Kulenkampff (successivamente, con Wolfgang Schneiderhan). Già malato da alcuni anni, morì a Zurigo all'inizio del 1960.
Caratteristiche dello stile e repertorio
Pur essendo dotato di una tecnica strumentale non priva di difetti e limiti (specie se paragonata alla perfetta tecnica virtuosistica di importanti pianisti coevi, per esempio Backhaus), la sua timbrica, la sua grande espressività e umanità, la sua ispirazione artistica e la non comune intelligenza musicale lo resero uno dei massimi pianisti del XX secolo. Fondamentale interprete dei classici tedeschi, di Johann Sebastian Bach, di Ludwig Van Beethoven, Franz Schubert, Wolfgang Amadeus Mozart, Johannes Brahms, lasciò un segno indelebile nella storia dell'incisione discografica della prima metà del secolo. Fu tra i primi pianisti ad occuparsi di musica barocca e a dirigere dal pianoforte i concerti per pianoforte e orchestra di Bach e Mozart. Fu autore della storica prima incisione dell'intero Clavicembalo ben temperato di Bach al pianoforte, negli anni '30, e di altre importanti incisioni bachiane, tra cui i concerti per clavicembalo, la fantasia cromatica e fuga e i concerti brandeburghesi n.2 e n.5. Autorevole interpete beethoveniano, lasciò importanti incisioni, sia delle sonate che dei concerti per pianoforte e orchestra (con direttori quali Wilhelm Furtwängler e Karl Böhm). Sebbene la sua discografia copra solo pochi autori, dal vivo suonò anche in gioventù musica di Debussy, Medtner, Reger, Scriabin, Chopin, Liszt, Stravinskij, Schönberg, Hindemith.
Insegnamento
Insegnante assai rinomato, dalla spiccata creatività e umanità, didatta e studioso appassionato, ebbe tra i suoi allievi Conrad Hansen, Paul Badura-Skoda (che lo ricordò sempre come fondamentale maestro di arte e di vita), Daniel Barenboim, Alfred Brendel, Jörg Demus, Pier Narciso Masi. Curò inoltre la revisione di opere di Mozart (Sonate per pianoforte), Bach (l'opera per tastiera) e Beethoven (Sonate per violino e pianoforte). Fu anche compositore. e scrisse brani per pianoforte solo e lieder, oltre che numerose cadenze per i concerti di pianoforte che eseguiva.
::->WILHEL FURTWANGLER<-::
Wilhelm Furtwängler (/'v?lh?lm 'f?rt?v??l?r/; Schöneberg, 25 gennaio 1886 – Ebersteinburg, 30 novembre 1954) è stato un celebre direttore d'orchestra tedesco.
Figlio dell'archeologo Adolf Furtwängler e di una pittrice, studiò musica sin da piccolo e visse l'infanzia a Monaco, dove il padre insegnava all'università. Debuttò a vent'anni nella direzione d'orchestra (con un programma che comprendeva fra l'altro un pezzo di sua composizione e la Nona Sinfonia di Bruckner), mettendo subito a frutto la sua enorme ammirazione per Beethoven. La sua carriera ebbe un balzo importante quando nel 1922 fu nominato direttore stabile dell'orchestra del Gewandhaus di Lipsia, succedendo ad Arthur Nikisch e rimandendo in carica sino al 1928, e direttore dei Berliner Philharmoniker (che diresse sino al 1945). Dopo la Seconda guerra mondiale subì un processo di denazificazione perché accusato di collaborazionismo col regime nazista, cosa che comportò l'immediato declino della sua carriera e solo una parziale ripresa - in seguito - della sua attività alla guida dei Berliner Philharmoniker, tra il 1947 e il 1954. Un suo concerto programmato a Chicago nel 1949 fu annullato a causa delle veementi proteste del pubblico americano e di alcuni illustri musicisti (Artur Rubinstein, Jascha Heifetz, Gregor Piatigorsky fra gli altri). Alla sua morte venne scelto come suo successore il direttore austriaco Herbert von Karajan. Morì a Ebersteinburg, presso Baden-Baden, e fu sepolto nel cimitero monumentale di Heidelberg.
Significativo per lui fu il rapporto post bellico con l'Italia, che gli permise di dirigere nuovamente in pubblico mentre era ancora in corso il processo contro di lui: infatti il Teatro alla Scala mise in scena L'Anello del Nibelungo sotto la sua direzione, di cui tra l'altro è rimasta una buona documentazione sonora. L'Anello fu ripreso nel 1953 alla RAI di Roma. Storiche alcune collaborazioni con le Orchestre RAI della capitale e di Torino: il Concerto per violino di Brahms con Gioconda de Vito, il Quarto Concerto per Pianoforte di Beethoven con Pietro Scarpini, la Terza, Quinta e Sesta Sinfonia di Beethoven e perfino la Quinta Sinfonia di Chaikovskij. Un poco meno riuscita, invece, l'esecuzione dell'Otello di Verdi a Salisburgo, che rappresenta anche il suo unico approccio col melodramma italiano, riletto con una sensibilità troppo wagneriana, in netto contrasto con la coeva lezione toscaniniana.
Direttore tra i più eminenti ed influenti del XX secolo, fu sommo interpete di Beethoven, di Brahms, di Anton Bruckner e - ovviamente - di Richard Wagner. L'interpretazione del Tristano e Isotta (1952) è una delle pietre miliari nella storia della discografia, per quanto di gusto un po' troppo austero e volto esclusivamente alla rappresentazione di un'ideale. Lasciò un gran numero di fondamentali incisioni discografiche (leggendaria la Nona di Beethoven diretta a Bayreuth alla riapertura del teatro dopo la II guerra mondiale il 29 luglio 1951) e alcuni volumi di critica musicale. Come compositore, scrisse in prevalenza musica sinfonica.
Nel 2001, il regista ungherese István Szabó, realizzò il film "A torto o a ragione" (Taking Sides), nel quale narra la controversa vicenda del maestro Furtwängler (interpretato da Stellan Skarsgård), soprattutto in relazione al suo essere stato, appunto, a torto o a ragione, il "musicista del Terzo Reich".
Szabó, alla fine del film, "assolve" il grande direttore d'orchestra, anche mostrando un filmato d'epoca, nel quale si vede il vero Furtwängler dirigere un concerto alla presenza, tra gli altri, del dottor Goebbels. Al termine dell'esecuzione, il Maestro non risponde al saluto romano della platea, e, dopo che Goebbles gli ha stretto la mano per complimentarsi, Furtwängler usa il fazzoletto per fare un gesto nel quale è possibile cogliere l'intenzione di "pulirsi" la mano che aveva appena stretto quella di uno dei più tristemente noti protagonisti della Germania nazista.
Tuttavia, è pur vero che Furtwängler - con l'avvento del Nazismo - non emigrò all'estero, come fecero tanti nomi della cultura tedesca, ma restò in Germania facendosi nominare vicepresidente della Reichmusikkammer (poi dimessosi), forse più per incapacità di vivere in un mondo non tedesco che per vera fede politica.
::->DATI TECNICI E NOTE<-::
CD IN FORMATO Flac
Cover e Foto allegati