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Titolo originale: Code of Honor
Paese: USA
Anno: 2016
Durata: 106 minuti
Genere: Azione



Soggetto: Michael Winnick
Sceneggiatura: Michael Winnick
Fotografia: Anthony J. Rickert-Epstein
Montaggio: Robert A. Ferretti
Musiche: Michael John Mollo
Scenografia: Diane Millett
Costumi: Carolyn Leone
Trucco: Jamie Libby, Ambria Powell, Abigail Steele
Effetti speciali: Chuck Johnson, Chris Hanson
Produttore: Ryan Noto, Elias Axume
Produzione: Code of Honor, Premiere Entertainment Group, Steamroller Productions
Prima TV: 1/4/2016
Rete TV: Sky Cinema 1 HD











Il colonnello Robert Sikes, ritornato dal Medio Oriente, ha un solo obiettivo: liberare la sua città dal crimine. Fino a quando la sua missione non sarà completata, si scontrerà con bande di strada, mafiosi e politici corrotti, punendo tutti. Il suo ex pupillo William Porter, però, fa squadra con il dipartimento di polizia per assicurarlo alla giustizia e impedirgli di continuare con la sua attività di giustiziere.







[b] Chiunque abbia anche una certa familiarità con "l'azione" di vecchia scuola, probabilmente vede già sfumature di somiglianza tra questo film e altri action-thriller precedenti. In effetti, il film di Winnick potrebbe essere una scelta eccellente per i telespettatori patiti del genere, ma trama e azioni percorrono strade già battute e pertanto non risveglia particolare interesse. Da una scena particolarmente gratuita in uno strip club ad un squallido giornalistal instile "Die Hard" (Griff Furst), Codice d'onore ha ben poco di nuovo da offrire ai propri spettatori, e peggio ancora, quello che ha è veramente piatto.
La presenza di fiverse scene d'azione in Codice d'onore, che francamente non risultanoparticolarmente ben eseguite, e l'uso eccessivo di sangue CGI per tutto il film evidenzia solo della violenza che suona falsa e fumettistica. Dall'agguato in apertura sino alla resa dei conti finale, neppure un secondo delle sequenze di azione si dimostrano credibili e non risultano per niente coinvolgenti, e anche se è sempre mancato il carisma di star come Schwarzenegger, Seagal mostra poca o nessuna energia nel ruolo dell'anti-eroeparte di Sikes.
Seagal - che già dal 2000 non ha lasciato alcun segno tangibile nelle "sale cinematografiche" - non dice una sola parola per quasi 48 minuti, lasciando l'onere di raccontare una parvenza di una storia a Mandylor, Sheffer e Mattsson. Questi tre attori sono al massimo "giustificabili nei ruoli che devono ricoprere per la mancanza di recitazione che hanno intorno e per uno script veramente carente che non li favorisce e che mantiene molto basso il livello della pellicola.
Nel corso della sua durata - 106 minuti sono sicuramente eccessivi - , Codice d'onore oscilla tra il superficiale della logica narrativa e la sua pressochè totale assenza. Per la maggior parte, il film va avanti a strappi da una scena a quella successiva a quella successiva, senza il sosetgno né del cast né dell'azione che avrebbe dovuto mostrare. Nessuna quantità di esplosioni al rallentatore può compensare la completa mancanza di qualsiasi cosa interessante da parte del regista Winnick, coinvolgendo Seagal e tutti gli altri.
Nell'atto finale, in una mossa disperata per cercare forse di dare un senso innovativo alla mediocrità della storia sino a quel punto raccontata, il film presenta una svolta che suona terribilmente falsa e che nega completamente tutto ciò che l'ha preceduta, facendo precipitare le speranze di ogni spettatore in una conclusione che avrebbe quantomeno potuto giustificare l'esperienza di guardare questo film, riaffermando nello stesso la sensazione che chi ha realizzato il film che ha sin quì guardato in realtà non abbia avuto alcuna idea di cosa diavolo stesse facendo.
Ci chiediamo cosa possa spingere il "buon" Seagal - ma anche altri attori (Bruce Willis e Nicolas Cage giusto per menzionarne qualcuno) - ad accettare certi ruoli e affrontare simili situazioni, fonti solo di giudizi poco lusinghieri per ciò che in passato hanno saputo dare e fare.[b]