Conservatorio Milano - Giornata della Memoria 2010 [Mp3 Ita] [TNTvillage]
Giornata della memoria al Conservatorio di Milano
2010
by zabuza89
Il Giorno della Memoria e la testimonianza
Molti, soprattutto tra gli studenti, si saranno chiesti a cosa serve ricordare ogni anno i tremendi avvenimenti di oltre sessanta anni fa. Il 27 gennaio è il Giorno della Memoria della Shoah, cioè dell’omicidio di massa più terribile che la storia ricordi, perché pianificato freddamente, a tavolino, per anni, burocratizzato fino all’inverosimile, proprio per renderlo “normale” e “accettabile” alla gente comune: per questo è stato istituito il Giorno della Memoria; per aiutare tutti, ma soprattutto i giovani, a tenere sveglie le coscienze, a insegnare a non cedere al conformismo, alle frasi fatte di chi vuole, addormentando il nostro senso morale, renderci complici prima di semplici battute pseudoumoristiche o di generalizzazioni, poi di insulti, di piccole angherie, che, se lasciate impunite, possono diventare grandi, fino ad arrivare al vilipendio, all’esclusione, alla persecuzione, infine al dramma.
E questo potrebbe avvenire, e purtroppo in molti casi ancora avviene, nei confronti di tutti: Ebrei, Cristiani, Musulmani, Testimoni di Geova, Neri, Zingari, Extracomunitari ..., ma, per fortuna, non tutti a quel tempo hanno accettato questa terrificante “normalità” dell’orrore, e per questo, grazie ai “Giusti”, che hanno aiutato, nascosto, salvato dei loro simili anche a rischio della propria vita, è possibile raccontare e ricordare, e liberamente ascoltare.
Così come è importante continuare a perseguire penalmente questi crimini, perché la coscienza non deve mai venire meno, e l’alibi dell’obbedienza agli ordini dati dall’alto non deve, mai, essere usato per giustificare crimini orrendi, ordini ai quali qualsiasi uomo, anche se in uniforme, ha il dovere di ribellarsi a qualsiasi prezzo.
Ed è di fondamentale importanza il racconto del Sopravvissuto, del Testimone. Per molti, troppi anni gli ex internati hanno taciuto, timorosi di non essere creduti, sopraffatti dallo stesso orrore dei ricordi. Capofila di chi ha avuto il coraggio di ripercorrere il proprio cammino nell’abisso è stato Primo Levi, e in seguito pian piano anche gli altri hanno cominciato a raccontare, affinché noi tutti sappiamo dalla viva voce di chi c’era, che tutto cio è stato, è realmente accaduto. Il nostro compito è quello di accogliere la testimonianza con il rispetto e l’ammirazione per chi, come Liliana Segre, Goti Bauer e Nedo Fiano, che ci onorano con la loro presenza anche quest’anno, ha la forza e il coraggio di ritrovare ogni volta le parole per descriverci la propria esperienza tremenda e la propria sofferenza, e di serbarne il ricordo per trasmetterlo agli altri.
La Musica
Perché, inoltre, celebrare questo Giorno con la Musica? Perché la musica è linguaggio compreso da tutti, che può unire chi la ama più di quanto possa tutto il resto dividere (chi ha visto il film di Polanski “Il pianista” ricorderà la scena in cui il protagonista suona per l’ufficiale tedesco, che gli salva la vita), ma anche perché la musica è stata soffocata, strumentalizzata ed usata dalla tirannia nazista, i compositori perseguitati, i musicisti ebrei costretti a suonare per accompagnare alla morte i loro compagni di sventura nei campi di sterminio, come ci è stato raccontato dalla stessa Liliana Segre, che dopo aver assistito alla rappresentazione teatrale che narra dell’orchestra di donne diretta da Alma Rosé ci ha detto, con grande commozione: «Io l’ho vista, ero lì».
ARNOLD SCHOENBERG
Un sopravvissuto di Varsavia op. 46
per voce recitante, coro maschile e orchestra
Arnold Schoenberg, nato a Vienna nel 1874 e morto a Los Angeles nel 1951, compose questo brano nel 1947. In quel momento erano diffuse ufficialmente in tutto il mondo le notizie provenienti dall’Europa e riguardanti i terribili stermini di massa delle popolazioni ebraiche. Pochi erano i superstiti provenienti dai campi di sterminio, luoghi che i nazisti avevano organizzato con ferocia e tenacia, con l’intento di sopprimere definitivamente il popolo ebraico e la sua cultura.
I sopravvissuti, quando sono riusciti a trovarne la forza, hanno raccontato strazianti scene di persecuzione e di morte. Questo è il tema centrale del testo utilizzato da Schoenberg per la sua composizione. Una testimonianza che unisce nel ricordo i drammatici eventi della sopravvivenza nel ghetto di Varsavia con quelli ancor più tragici dei campi di sterminio e di concentramento: i prigionieri vengono mandati a morte nelle camere a gas, ma prima devono subire ogni tipo di maltrattamenti, percosse ed umiliazioni. Nel momento culminante della loro tragedia, i condannati alle camere a gas trovano la forza morale e spirituale di contrapporre a tanto orrore la loro dignità di creature umane intonando una preghiera in cui viene affermato il credo fondamentale dell’ebraismo: l’amore e la fede nell’unicità del Signore e dei suoi precetti.
Schoenberg ha utilizzato in questo brano tutte le tecniche compositive che aveva elaborato durante la sua attività sia in Europa, che in America, dove si era rifugiato in quanto ebreo: tecniche legate ai movimenti espressionisti simili a quelli che troviamo contemporaneamente nelle arti figurative. La parte orchestrale di questa composizione atonale è composta in modo da descrivere musicalmente il clima di terrore, angoscia, dolore e presentimento di morte: suoni stridenti, squilli improvvisi di trombe e altrettanto improvvisi crescendi di suono contribuiscono a rendere il vissuto di questa umanità resa priva di dignità e a creare l’ambientazione dei fatti narrati. La voce narrante a volte si erge al di sopra di questo impasto, per raccontare con strazio quanto accade, a volte si immerge nei suoni, sopraffatta da essi e da quanto di doloroso essi vogliono simboleggiare. Per rendere al massimo l’effetto del testo, Schoenberg affida al narratore il compito di esprimersi in una forma di parlato, velato da una tenue linea melodica; alterna momenti più delicati ad altri connotati da una forte marcatura ritmica, sempre in stretto rapporto con il significato del testo e con l’esigenza espressiva ad esso legata. Questa tecnica vocale, utilizzata proprio da Schoenberg in una composizione del 1912, il Pierrot Lunaire, è chiamata Sprechgesang, ed unisce strettamente il rapporto parola-suono.
Lydia Cevidalli
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Liliana Segre (Milano, 10 settembre 1930) è una superstite italiana dell'Olocausto.
Di origine ebraica, Liliana Segre visse insieme a suo padre e i nonni paterni; sua madre era morta poco dopo la sua nascita. In seguito alle leggi razziali fasciste, introdotte nel 1938, venne espulsa dalla scuola.
Dopo l'intensificazione della persecuzione degli ebrei italiani suo padre la nascose da amici utilizzando documenti falsi. Il 7 settembre 1943 cercò, assieme al padre e due cugini, di fuggire in Svizzera, ma furono respinti dalle autorità svizzere. Il giorno dopo la Segre venne arrestata a Selvetta di Viggiù in Provincia di Varese; a quel momento aveva soltanto 13 anni. Dopo sei giorni nel carcere fu trasferita a Como e alla fine a Milano, dove fu detenuta per quaranta giorni.
Il 30 gennaio 1944 venne deportata al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, il quale raggiunse 7 giorni dopo, il 6 febbraio 1944. Nel maggio del 1944 anche i suoi nonni furono deportati ed uccisi. Il numero di matricola tatuato sull'avambraccio di Liliana Segre è 75190.
Alla selezione Liliana Segre fu scelta per il lavoro in una fabbrica di armamenti che svolse per circa un anno. Durante la sua prigionia subì ancora tre altre selezioni. Alla fine di gennaio del 1945 affrontò la marcia della morte dopo l’evacuazione del campo verso la Germania. Liliana Segre venne liberata il 30 aprile 1945 al campo di Malchow, un sottocampo del campo di concentramento di Ravensbrück. Tornò a Milano solo nell'agosto dello stesso anno.
Il 27 novembre 2008 l'Università di Trieste le ha assegnato la laurea honoris causa in Giurisprudenza.
Liliana Segre svolge un'attività di testimone molto preziosa, particolarmente presso scuole e università.
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General
Complete name : Giornata della Memoria 2010 [Mp3 Ita] [TNTvillage]/27-01-10 - Giornata Memoria Milano.mp3
Format : MPEG Audio
File size : 211 MiB
Duration : 1h 55mn
Overall bit rate : 256 Kbps
Genre : Other
Writing library : LAME3.96r
Audio
Format : MPEG Audio
Format version : Version 1
Format profile : Layer 3
Duration : 1h 55mn
Bit rate mode : Constant
Bit rate : 256 Kbps
Channel(s) : 2 channels
Sampling rate : 44.1 KHz
Stream size : 211 MiB (100%)
Writing library : LAME3.96r
Encoding settings : -m s -V 4 -q 2 -lowpass 20.5
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