Titolo originale: Django Unchained
Paese: USA
Anno: 2012
Durata: 165 minuti
Genere: Western, Azione
Soggetto: Quentin Tarantino
Sceneggiatura: Quentin Tarantino
Fotografia: Robert Richardson
Montaggio: Fred Raskin
Musiche: Mary Ramos, Ennio Morricone
Scenografia: J. Michael Riva
Costumi: Sharen Davis Trucco: Jeri Baker, Kathryn Blondell, Gino Crognale, Deidra Dixon, Camille Friend
Effetti speciali Robbie Clot, Wes Mattox, John McLeod, Chad Baalbergen, Richard W. Clot
Produttore: Reginald Hudlin, Pilar Savone, Stacey Sher, William Paul Clark
Produzione: The Weinstein Company, Columbia Pictures
Distribuzione: Warner Bros Italia
Sito ufficiale: http://unchainedmovie.com
Sito italiano: http://www.django-ilfilm.it
Data di uscita: 17 Gennaio 2013 (al cinema)
Ambientato nel Sud degli attuali Stati Uniti, due anni prima dello scoppio della Guerra Civile, Django Unchained vede protagonista Jamie Foxx nel ruolo di Django, uno schiavo la cui storia brutale con il suo ex padrone, lo conduce faccia a faccia con il cacciatore di taglie di origine tedesca, il Dott. King Schultz (Christoph Waltz). Schultz è sulle tracce degli assassini fratelli Brittle, e solo l’aiuto di Django lo porterà a riscuotere la taglia che pende sulle loro teste. Il poco ortodosso Schultz assolda Django con la promessa di donargli la libertà una volta catturati i Brittle - vivi o morti. Il successo dell’operazione induce Schultz a liberare Django, sebbene i due uomini scelgano di non separarsi. Al contrario, Schultz parte alla ricerca dei criminali più ricercati del Sud con Django al suo fianco. Affinando vitali abilità di cacciatore, Django resta concentrato su un solo obiettivo: trovare e salvare Broomhilda (Kerry Washington), la moglie che aveva perso tempo prima, a causa della sua vendita come schiavo.
I titoli di testa sono accompagnati dalla stessa "Django" che, scritta da Luis Bacalov e cantata da Rocky Roberts, aprì nel 1966 l’omonimo spaghetti western diretto da Sergio Corbucci.
Però, a differenza della pellicola interpretata da Franco Nero, che qui troviamo in una breve apparizione, il protagonista dell’ottavo lungometraggio di Quentin Tarantino, con il volto del premio Oscar Jamie Foxx, non è un reduce della Guerra Civile, bensì uno schiavo nero che, due anni prima del conflitto bellico, si mette alla ricerca della moglie Broomhilda alias Kerry Washington affiancato dal cacciatore di taglie di origini tedesche King Schultz – cui concede anima e corpo il Christoph Waltz aggiudicatosi l’ambita statuetta grazie a "Bastardi senza gloria", precedente fatica del regista.
Quindi, un’accoppiata bianco-nero che non può fare a meno di assumere immediatamente una allegorica valenza politica, mentre ci si avventura tra polverosi centri abitati, tributi da riscuotere ed inevitabili spargimenti di liquido rosso.
Perché, in fin dei conti, complici sia l’accentuato lato splatter che le maestose scenografie naturali, anziché dalle parti di un omaggio al western nostrano, costituito per lo più da campi stretti volti a camuffare i "paesaggi maccheronici", ci troviamo da quelle di un’operazione che strizza in maniera evidente l’occhio alle grandi storie di cowboy a stelle e strisce, con Sam Peckinpah in prima linea.
Infatti, è impossibile non ripensare a titoli del calibro di "Pat Garrett e Billy Kid" o "Il mucchio selvaggio" nel corso delle oltre due ore e quaranta di visione; man mano che fanno la loro entrata in scena anche Leonardo DiCaprio nei panni di Calvin Candie, proprietario di una famigerata piantagione chiamata "Candyland", e Samuel L. Jackson in quelli del suo anziano schiavo di fiducia Stephen.
Entrambi in grandissima forma quanto il resto del cast, che, comprendente immancabili nomi prevalentemente attivi nei b-movie (si spazia da James Remar a Don Johnson, passando per l’effettista-attore Tom Savini), appare come di consueto diretto a dovere dall’autore de "Le iene e Pulp fiction".
Con la risultante di un elaborato un po’ troppo lungo che, pur non deludendo i desiderosi di uno spettacolo tempestato di star hollywoodiane immerse in una trama di genere, lascia in maniera tranquilla intuire – come già avvenuto ai tempi della succitata vicenda hitleriana – che Quentin Tarantino non sia più l’enfant terrible dal gusto exploitation impegnato a scrivere le sceneggiature al bancone della videoteca, bensì un cineasta imborghesito propenso a ricorrere all’eccessiva violenza e al linguaggio sboccato soltanto per illudere spettatori e critica di avere ancora dietro la macchina da presa l’amante di quella produzione brutta, sporca e cattiva tanto bistrattata ai tempi che furono.
Una mancanza di coerenza che finisce per rappresentare più un difetto che un pregio.
Premi:
2013 - Premio Oscar:
- Miglior attore non protagonista a Christoph Waltz
- Miglior sceneggiatura originale a Quentin Tarantino
2013 - Golden Globe:
- Miglior attore non protagonista a Christoph Waltz
- Miglior sceneggiatura a Quentin Tarantino
2013 - BAFTA Award:
- Migliore attore non protagonista a Christoph Waltz
- Migliore sceneggiatura originale a Quentin Tarantino
2012 - National Board of Review Award:
- Migliori dieci film
- Miglior attore non protagonista a Leonardo Di Caprio
2012 - Hollywood Film Awards:
- Migliore sceneggiatura a Quentin Tarantino
2012 - American Film Institute:
- Migliori dieci film
2013 - Critics' Choice Movie Award:
- Migliore sceneggiatura originale a Quentin Tarantino
La frase:
- "Che hanno da guardare?"
- "Non hanno mai visto un negro a cavallo".
Critica:
Sorta di pan-western ultracitazionista - che parte dallo spaghetti per trascenderlo andando alle sue radici più classiche, e poi tornare indietro fino a sfiorarne le derive metropolitane della blaxploitation - Django Unchained il genere lo comprende tutto e lo stravolge. Tarantino si apre ad inedite questioni socio-politiche collettive, a una rilettura critica della storia (di allora e, quindi, di oggi) degli Stati Uniti d’America, e abbraccia uno humor per la prima volta parodico e demenziale. Se la prima parte del film incuriosisce e si regge sul personaggio e l'interpretazione di Waltz, la seconda delude per eccesso di tarantinismi: Django Unchained è quanto di più simile possa essere un film di Tarantino ad un esercizio di stile.
(Federico Gironi)
Code:
Generale
Nome completo : Django.Unchained.2012.iTALiAN.MD.BDRip.XviD-REV[MT].avi
Formato : AVI
Formato/Informazioni : Audio Video Interleave
Profilo formato : OpenDML
Dimensione : 2,05 GiB
Durata : 2o 45min
Bitrate totale : 1.774 Kbps
Creato con : VirtualDubMod 1.5.10.2 (build 2540/release)
Compressore : VirtualDubMod build 2540/release
Video
ID : 0
Formato : MPEG-4 Visual
Profilo formato : Advanced
[email protected] Impostazioni formato, BVOP : 2
Impostazioni formato, QPel : No
Impostazioni formato, GMC : No warppoints
Impostazioni formato, Matrix : Default (MPEG)
ID codec : XVID
ID codec/Suggerimento : XviD
Durata : 2o 45min
Bitrate : 1.634 Kbps
Larghezza : 720 pixel
Altezza : 304 pixel
Rapporto aspetto visualizzazione : 2,35:1
Frame rate : 23,976 fps
Spazio colore : YUV
Croma subsampling : 4:2:0
Profondità bit : 8 bit
Tipo scansione : Progressivo
Modo compressione : Con perdita
Bit/(pixel*frame) : 0.311
Dimensione della traccia : 1,89 GiB (92%)
Compressore : XviD 1.2.1 (UTC 2008-12-04)
Audio
ID : 1
Formato : MPEG Audio
Versione formato : Version 1
Profilo formato : Layer 3
Modo : Joint stereo
Estensione modo : MS Stereo
ID codec : 55
ID codec/Suggerimento : MP3
Durata : 2o 45min
Modalità bitrate : Costante
Bitrate : 128 Kbps
Canali : 2 canali
Sampling rate : 48,0 KHz
Modo compressione : Con perdita
Dimensione della traccia : 151MiB (7%)
Allineamento : Audio allineato
Durata intervallo : 42 ms (1,00 frame)
Intervallo pre caricamento : 504 ms
Compressore : LAME3.99r
Impostazioni compressione : -m j -V 4 -q 3 -lowpass 17 -b 128