Titolo: Il nome della rosa
Autore: Eco Umberto
Editore: Bompiani
Collana: I grandi tascabili
Reparto: Narrativa italiana
1ª ed.orig.: 1980
Genere: Romanzo
Sottogenere: Romanzo giallo; romanzo storico
Ambientazione: monastero medievale, 1327
Protagonisti: Guglielmo da Baskerville
Coprotagonisti: Adso da Melk
Personaggi: Jorge da Burgos, Abbone, Bernardo Gui, Malachia da Hildesheim, Salvatore, Remigio da Varagine, Severino da Sant'Emmerano, Bencio da Upsala, Berengario da Arundel, Venanzio da Selvemec
Critico, saggista, scrittore e semiologo di fama internazionale, Umberto Eco nasce ad Alessandria il 5 gennaio 1932. Si laurea nel 1954, all'età di 22 anni, presso l'Università di Torino, con una tesi sul pensiero estetico di Tommaso d'Aquino, poi pubblicata come volume autonomo.
La carriera di Umberto Eco si avvia presso i servizi culturali della Rai. Anche grazie ad alcuni amici collaboratori della trasmissione "Lascia o Raddoppia", questi anni diventano il terreno fertile per il suo celeberrimo saggio-stroncatura di Mike Bongiorno, intitolato provocatoriamente "Fenomenologia di Mike Bongiorno" (contenuto nell'altrettanto celebre "Diario minimo", una raccolta di elzeviri scritti per "il Verri", la rivista di Giovanni Anceschi, riecheggianti gli esercizi di Roland Barthes).
Negli anni '60 insegna prima presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Milano, poi presso la Facoltà di Architettura dell'Università di Firenze ed infine presso la Facoltà di architettura del Politecnico di Milano.
Sono gli anni italiani dell'impegno e delle avanguardie artistiche e anche il semiologo offre il suo contributo teorico aderendo al cosiddetto Gruppo 63, una corrente che ha fatto scuola in tutti i sensi (vi aderirono, fra gli altri Antonio Porta, Nanni Ballestrini, Edoardo Sanguineti, Alfredo Giuliani, Francesco Leonetti e Angelo Guglielmi).
Nel 1962 arriva l'exploit con un capolavoro della semiologia, l'ultra-adottato "Opera aperta", un testo fondamentale per capire le evoluzioni della scienza dei segni.
Nel turbinio di attività che lo vedono protagonista, Umberto Eco trova anche il tempo di lavorare presso la Casa Editrice Bompiani (dal 1959 al 1975), come senior editor, fino a quando non viene nominato professore di Semiotica all'Università di Bologna, dove impianta una vivace ed agguerrita scuola. Nel periodo 1976-77 e 1980-83 dirige l'Istituto di Discipline della Comunicazione e dello Spettacolo, presso l'Università di Bologna.
La collezione di titoli onorifici di Eco è impressionante, essendo stato omaggiato da università di tutto il mondo, non limitandosi a ritirare le lauree honoris causa o i premi, ma anche tenendo frequentatissimi corsi.
Dal 1989 è presidente dell'International Center for Semiotic and Cognitive Studies, e dal 1994 è presidente onorario dell'International Association for Semiotic Studies, di cui negli anni precedenti è stato segretario generale e vice-presidente.
Dal 1999 è inoltre presidente della Scuola superiore di Studi Umanistici presso l'Università di Bologna. Ha collaborato con l'Unesco, con la Triennale di Milano, con l'Expo 1967-Montreal, e con la Fondation Européenne de la Culture, e con molte altre organizzazioni, accademie, e testate editoriali nazionali ed internazionali.
Numerose inoltre sono le sue collaborazioni, non solo con i quotidiani («II Giorno», «La Stampa», «Il Corriere della Sera», «La Repubblica», «Il Manifesto») e a settimanali («l'Espresso»), ma anche a periodici artistici ed intellettuali («Quindici», «Il Verri», ed altri).
Umberto Eco ha svolto indagini in molteplici direzioni: sulla storia dell'estetica, sulle poetiche d'avanguardia, sulle comunicazioni di massa, sulla cultura di consumo...
Spaziando dall'estetica medievale alla semiotica ai vari codici di comunicazione artistica, la sua produzione saggistica appare estremamente varia e vasta.
Non si può dimenticare il successo planetario ottenuto con il romanzo best seller "Il nome della rosa", seguito poi dagli altrettanto "campioni di incassi" "Il pendolo di Foucault", "L'isola del giorno prima" e il romanzo picaresco-medioevale "Baudolino", opere di trascinante narrativa che nessuno probabilmente si aspettava da uno studioso di filosofia e da un teorico quale Eco.
Il suo ultimo lavoro è "La misteriosa fiamma della regina Loana", un romanzo illustrato ispirato ad un fumetto degli anni '30, uscito nel giugno del 2004.
Narrativa
* Il nome della rosa (1980) - Un giallo di ambientazione medievale, vincitore del Premio Strega nel 1981. Vedi anche Postille al nome della rosa per informazioni sull'ambientazione. Da questo libro è stato anche tratto un film omonimo con Sean Connery, Christian Slater e Ron Perlman.
* Il pendolo di Foucault (1988) - Complotti, esoterismo e magia in un contesto ambientato ai giorni nostri.
* L'isola del giorno prima (1994) - La storia di un nobile del XVII secolo naufragato sulla linea del cambiamento di data.
* Baudolino (2000) - La storia di un giovane contadino piemontese adottato dall'imperatore Federico I Barbarossa e delle sue incredibili avventure.
* La misteriosa fiamma della regina Loana (2004) - Questo romanzo, benché illustrato a colori, è dominato dalla nebbia. Nella nebbia si risveglia Yambo, dopo un incidente che gli ha fatto perdere la memoria. Accompagnandolo nel lento recupero di sé stesso, la moglie lo convince a tornare nella casa di campagna dove ha conservato i libri letti da ragazzo, i quaderni di scuola, i dischi che ascoltava allora.
Saggistica
Eco ha anche scritto numerosi saggi di filosofia, semiotica, linguistica, estetica che per brevità non riportiamo. Rimandiamo per comodità al seguente link di "Wikipedia" che contiene un elenco dettagliato di detti saggi:
Wikipedia – Bibliografia
La vicenda si svolge nel medioevo, nell’arco di sette giorni, in un monastero benedettino in una località imprecisata del nord Italia.
Guglielmo da Baskerville, monaco francescano, ex-inquisitore e consigliere dell’Imperatore, si reca insieme al giovane benedettino nonché voce narrante Adso da Melk, in un’abbazia allo scopo di partecipare ad un’importante riunione che vede contrapposti i francescani, fautori della povertà del Cristo, e la delegazione papale. Questo incontro era stato organizzato allo scopo di permettere alle due parti di trovare un accordo.
L’abbazia vive ore tormentate. Subito dopo il loro arrivo, l’Abate chiede a Guglielmo di indagare sulle cause della morte violenta di uno dei suoi conventuali. In effetti durante la notte, Adelmo da Otranto, un giovane monaco, è caduto dall’edificio, un’imponente costruzione nella quale si trovano sia il refettorio che l’immensa biblioteca dell’abbazia.
Nonostante la libertà di movimento concessa all’ex inquisitore, si susseguono altre morti e tutte sembrano ruotare intorno alla biblioteca e ad un misterioso manoscritto. Questa biblioteca, tra le più grandi della cristianità, è costruita come un labirinto, un luogo segreto, allo scopo di proteggerla dagli intrusi. Non è concesso loro di visitarla: solo lo scriptorium è accessibile. La situazione è complicata dall’imminente convegno e dalla scoperta di due eretici della setta dei Dolciniani, rifugiati presso l’Ordine dei Benedettini. In questa atmosfera inquietante, Guglielmo e Adso si avvicinano sempre più alla verità, fino a scoprire il misterioso manoscritto…
Questo romanzo è stato pubblicato per la prima volta da Bompiani nel 1980 e si è imposto sulla scena della letteratura universale fino a far divenire Eco lo scrittore italiano più famoso al mondo.
Eco sembra rendere omaggio al grande scrittore britannico Arthur Conan Doyle e al suo personaggio di maggior successo: Sherlock Holmes. Le capacità deduttive e il desiderio di conoscenza di Guglielmo sembrano infatti riprendere e, a tratti, esaltare gli aspetti migliori del famoso detective. Lo stesso nome Baskerville riprende il miglior romanzo di Doyle, Il mastino dei Baskerville. D’altra parte il giovane Adso è ricalcato proprio sulla figura del fido Watson.
Jean-Jacques Annaud ne ha tratto un film nel 1986 con uno splendido Sean Connery nel ruolo di Guglielmo ed un giovanissimo Christian Slater nel ruolo di Adso.
I motivi per i quali leggerlo sono tanti. Architetture e paesaggi medioevali vengono descritti in maniera straordinaria. La vita quotidiana di un’ abbazia, gli amanuensi intenti alla trascrizione di codici, i prestigiosi ordini monastici, i difficili rapporti tra Papato e Impero, i processi inquisitori e le condanne degli eretici al rogo sono tutti elementi che richiamano l’appassionante storia del 1300.
Una grande ricostruzione storica, un giallo abilmente costruito, digressioni filosofiche e religiose che se inizialmente possono appesantire o in alcuni tratti annoiare, ricompensano ampiamente il lettore nel prosieguo. Lo stesso Eco con tono semiserio ci avverte che le prime cento pagine sono imposte, quasi come penitenza indispensabile per acquisire lentamente il respiro e il ritmo adeguati all’impresa. Un lungo ed interessante viaggio.
da questo romanzo Jean-Jacques Annaud ha tratto un film dal titolo Il nome della Rosa.
Con Sean Connery, F. Murray Abraham, Christian Slater, Kim Rossi Stuart, Ron Perlman.
continua»
Gianni Rizzo, Francesco Maselli, Franco Marino, Vernon Dobtcheff, Pietro Ceccarelli, Umberto Zuanelli, Armando Marra, Franco Diogene, Peter Berling, Giordano Falzoni, Michael Lonsdale, Andrew Birkin, William Hickey, Valentina Vargas, Francesco Scali
Genere: Thriller
Durata: 130 min.
Nazione: Italia, Francia, Germania
Anno: 1986.