Giuseppe Verdi - Messa di Requiem - Dir. Karajan 1985 [Eac Ape Cue][TNTvillage]
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DescriptionGiuseppe Verdi - Messa di Requiem - Dir. Karajan 1985 [Eac Ape Cue] [Tntvillage.Scambioetico]
Quote:Verdi - Requiem nella Tradizione e oltre PIERLUIGI PETROBELLI La morte di Rossini, avvenuta a Passy nel novembre 1868, superò ben presto la dimensione dell'evento di cronaca e venne ad assumere un carattere emblematico per la musica italiana - e per il paese intero, che proprio in quel momento storico andava faticosamente costruendo una sua identità fisica e spirituale.La nascita del nuovo stato coincideva con un profondo mutamento nel ruolo e nell'importanza del melodramma italiano nel complesso della vita musicale europea. Era stato Rossini, erano stati i suoi trionfi a dare al genere una supremazia incontrastata nei teatri dell'Europa intera. Tutto era avvenuto in poco più di un decennio, e nel momento in cui il compositore di Pesaro concludeva la sua intensissima, eppur breve carriera operistica con il Guillaume Tell (1829), il grand-opéra era — per il melodramma — l'unico temibile concorrente, e nella sola Parigi. Le opere di Bellini, di Donizetti e del giovane Verdi non avevano fatto che rafforzare questo predominio, e sia pure operando in diverse direzioni stilistiche; il predominio era rimasto inalterato anche con la scomparsa in età relativamente giovane di due dei protagonisti, e col rapido decrescere del ritmo produttivo di Verdi dopo i primi anni '50. La fortuna dell'opera italiana si era manifestata anche attraverso il graduale affermarsi di un altro fenomeno: accanto alle "opere nuove" di vita effimera, venivano con sempre maggior frequenza eseguite - tra il 1830 ed il 1860 - opere già da tempo affermate, per lo più create proprio da quei quattro compositori; il successo era determinato soprattutto da valori intrinseci alle partiture, più che dipendere dal virtuosismo vocale degli interpreti che le avevano eseguite la prima volta, e portate in giro; si era insomma venuto formando un "repertorio" fenomeno fino ad allora praticamente sconosciuto nella storia del teatro in musica italiano. L'apprezzamento di valori più specificamente musicali e drammatici veniva a coincidere con un crescendo di interesse da parte del pubblico italiano verso la musica strumentale, anche e soprattutto quella dei romantici tedeschi. A ciò si aggiunse l'inclusione nel "repertorio" non solo dei grand-operas di Meyerbeer — che dopo tutto era stato educato nella tradizione italiana - ma anche di opere di compositori a questa completamente estranei, come Gounod con il suo Faust; e di Wagner si parlava già da molto tempo. Insomma, con la morte di Rossini un capitolo della musica europea si chiudeva definitivamente, e la musica italiana veniva a perdere un preciso punto di riferimento, la figura nella quale identificare in modo indiscusso i valori più genuini dello stile nazionale. Si avvertiva sempre più che quella supremazia incontrastata aveva ormai subito un'incrinatura, e per di più all'interno della tradizione che essa esprimeva. Verdi, che di questo stato di cose era lucidamente cosciente (e l'attività parigina degli anni '60 non aveva fatto che acuire questa presa di coscienza), volle promuovere, alla morte di Rossini e servendosi di Ricordi come portavoce, una solenne celebrazione del maestro scomparso; doveva essere in sostanza un tributo dell'Italia musicale intera al rappresentante più illustre della tradizione nazionale, un estremo saluto dei viventi all'artista che con tanta coerenza e tanta autorità l'aveva imposta nel mondo intero. Il significato autentico di questo tributo, e il modo in cui si sarebbe dovuto attuare è detto con estrema chiarezza nella lettera con la quale Verdi comunica il progetto al suo editore; e val la pena di riportarla per intero: Sant'Agata 17 novembre 1868
Se alla mia età si potesse ancora decentemente arrossire, arrossirei per gli elogi che mi fate di quel mio pezzo; elogi che. non lo nascondo, venuti da un Maestro e da un critico del valor vostro, hanno un'importanza grandissima ed accarezzano non poco il mio amor proprio. E, vedi ambizione di compositore! - quelle vostre parole avrebbero quasi fatto nascere in me il desiderio di scrivere, più tardi, la Messa per intiero; tanto più che con qualche maggiore sviluppo mi troverei aver già fatti il Requiem ed il Dies irae, di cui è il riepilogo nel Libera già composto. Pensate dunque, e abbiatene rimorso, quali deplorabili conseguenze potrebbero avere quelle vostre lodi! - Ma state tranquillo: è una tentazione che passerà come tante altre. Io non amo le cose inutili. - Messe da morto ve ne sono tante, tante e tante!!! È inutile aggiungerne una di più. Quote:AnnaTomowa-Sintow soprano mezzo soprano tenore basso-baritono Maestro del coro Quote:CD 1 CD 2 Booklet Cover Cover Retro Dimensione totale dei file: 360 MB Trackers
Torrent hash: DDAB57C61C9528D1E69DED5526EA6A097B3A8875 |