Titolo originale: Spotlight
Paese: USA, Canada
Anno: 2015
Durata: 128 minuti
Genere: Biografia, Dramma
Sceneggiatura: Tom McCarthy, Josh Singer
Fotografia: Masanobu Takayanagi
Montaggio: Tom McArdle
Musiche: Howard Shore
Scenografia: Stephen H. Carter
Costumi: Wendy Chuck
Trucco: Mario Cacioppo, Karola Dirnberger, Patricia Keighran, Jeri La Shay, Brenda McNally e altri
Produttore: Kate Churchill, Blye Pagon Faust, Steve Golin, David Mizner, Nicole Rocklin, Michael Sugar, Youtchi von Lintel
Produzione: Anonymous Content, First Look Media, Participant Media, Rocklin / Faust
Distribuzione: BiM Distribuzione
Sito ufficiale: www.spotlightthefilm.com
Sito italiano: www.ilcasospotlight.it
Data di uscita: 18 Febbraio 2016 (al cinema)
Il caso Spotlight racconta la storia del team di giornalisti investigativi del Boston Globe soprannominato Spotlight, che nel 2002 ha sconvolto la città con le sue rivelazioni sulla copertura sistematica da parte della Chiesa Cattolica degli abusi sessuali commessi su minori da oltre 70 sacerdoti locali, in un'inchiesta premiata col Premio Pulitzer. Quando il neodirettore Marty Baron (Liev Schreiber) arriva da Miami per dirigere il Globe nell'estate del 2001, per prima cosa incarica il team Spotlight di indagare sulla notizia di cronaca di un prete locale accusato di aver abusato sessualmente di decine di giovani parrocchiani nel corso di trent'anni. Consapevoli dei rischi cui vanno incontro mettendosi contro un'istituzione com la Chiesa Cattolica a Boston, il caporedattore del team Spotlight, Walter "Robby" Robinson (Michael Keaton), i cronisti Sacha Pfeiffer (Rachel McAdams) e Michael Rezendes (Mark Ruffalo) e lo specialista in ricerche informatiche Matt Carroll (Brian d'Arcy James) cominciano a indagare sul caso. Via via che i giornalisti del team di Robinson parlano con l'avvocato delle vittime, Mitchell Garabedian (Stanley Tucci), intervistano adulti molestati da piccoli e cercano di accedere agli atti giudiziari secretati, emerge con sempre maggiore evidenza che l'insabbiamento dei casi di abuso è sistematico e che il fenomeno è molto più grave ed esteso di quanto si potesse immaginare. Nonostante la strenua resistenza degli alti funzionari ecclesiastici, tra cui l'arcivescovo di Boston, Cardinale Law (Len Cariou), nel 2002 il Globe pubblica le sue rivelazioni in un dossier che farà scalpore aprendo la strada ad analoghe rivelazioni in oltre 200 diverse città del mondo.
La misura e l'accuratezza. La necessità e la responsabilità di essere precisi, sobri, equilibrati. Di rispettare chi legge in un caso, chi guarda nell'altro. Informando i primi e affabulando i secondi. Ci sono casi nei quali le regole del buon giornalismo e quelle del buon cinema coincidono, e sicuramente Il caso Spotlight è uno di quei casi: per scelta, certo, ma anche per necessità.
Perché il film di Tom McCarthy racconta del lavoro svolto da un gruppo di giornalisti del Boston Globe che è sfociato nella pubblicazione di un'inchiesta e una serie di articoli che portavano alla luce un vasto scandalo di pedofilia nella Chiesa nell'area di Boston e le responsabilità delle alte sfere ecclesiastiche locali nel averlo tenuto insabbiato per anni: e quindi c'era la responsabilità di raccontare con accuratezza e rispetto il lavoro di questi personaggi (premiato con il Pulitzer nel 2003) e anche un tema scabroso e delicato come quello degli abusi subiti da migliaia di bambini a Boston come in tutto il mondo.
McCarthy, lo sappiamo oramai da tempo, è un bravo narratore, che qui pulisce ulteriormente il suo stile cercando con felice ostinazione una pulizia formale, nella linearità del racconto e nell'equilibrio della scrittura che guarda direttamente ad un cinema americano oramai classico, legandosi a una tradizione - quella che unisce appunto cinema e giornalismo - della quale fa tesoro senza timori reverenziali. Sceglie poi con accuratezza un cast di talento (da Mark Ruffalo a Michael Keaton, passando per Liev Schreiber e Rachel McAdams) e in grado di lavorare assieme come una vera squadra, lasciando come un bravo regista (o direttore) deve fare che i vari membri diano il meglio di loro stessi trovando la giusta misura tra libertà e coordinamento. E riesce così nel girare un film dai tempi e dai ritmi perfetti, avvincente senza mai essere stressante o sensazionalistico.
Perché il sasso in grado di inceppare questo meccanismo oliatissimo era, ovviamente, la rilevanza e la controversia del suo tema, che però Spotlight affronta con un'oggettività partecipe, senza revanscismi accusatori o cadere nella facile trappola dell'anticlericalismo a tutti i costi. Elegante e sobrio, il film di McCarthy condanna ovviamente quello che non si può non condannare, ma non si schiera mai contro la Chiesa tout court o contro la religione: è attento anzi a raccontare come, oltre al danno evidente e immediato, l'orrore della pedofilia nella Chiesa porti con sé quello collaterale (e auto-inflitto) della perdita di fiducia nell'istituzione, se non della fede stessa, delle sue vittime e dei loro amici e familiari. E allo stesso tempo non censura, ma anzi evidenza, come le responsabilità di un silenzio omertoso siano in buona parte imputabili anche alla società laica, e allo stesso mondo del giornalismo.
Nel racconto di qualcosa di oscuro, perverso e nascosto, e di come un lavoro intenso, frenetico ma metodico lo abbia svelato, Spotlight riesce a essere limpido e cristallino come quella verità che gli sta tanto a cuore, chiaro e articolato come un buon pezzo d'informazione, appassionante e coinvolgente come il cinema che ci auguriamo. L'impressione è che quello di McCarthy sia uno di quei film di cui oggi abbiamo forse addirittura bisogno, per restituire al cinema la sua capacità di racconto letterario (o, come in questo caso, giornalistico), e al nostro status di spettatore la possibilità di guardare qualcosa di pulito e in grado di far andare a braccetto l'emozione e il ragionamento.
Code:
Generale
Nome completo : Il.Caso.Spotlight.2015.iTALiAN.BDRiP.XviD-HDi[MT].avi
Formato : AVI
Formato/Informazioni : Audio Video Interleave
Profilo formato : OpenDML
Dimensione : 2,01 GiB
Durata : 2o 9min
Bitrate totale : 2.234 Kbps
Creato con : VirtualDubMod 1.5.10.2 (build 2540/release)
Compressore : VirtualDubMod build 2540/release
Video
ID : 0
Formato : MPEG-4 Visual
Profilo formato : Advanced
[email protected] Impostazioni formato, BVOP : 1
Impostazioni formato, QPel : No
Impostazioni formato, GMC : No warppoints
Impostazioni formato, Matrix : Default (H.263)
ID codec : XVID
ID codec/Suggerimento : XviD
Durata : 2o 9min
Bitrate : 1.838 Kbps
Larghezza : 720 pixel
Altezza : 384 pixel
Rapporto aspetto visualizzazione : 1,85:1
Frame rate : 24,000 fps
Frame rate originale : 23,976 fps
Spazio colore : YUV
Croma subsampling : 4:2:0
Profondità bit : 8 bit
Tipo scansione : Progressivo
Modo compressione : Con perdita
Bit/(pixel*frame) : 0.277
Dimensione della traccia : 1,66 GiB (82%)
Compressore : XviD 67
Audio
ID : 1
Formato : AC-3
Formato/Informazioni : Audio Coding 3
Estensione modo : CM (complete main)
Impostazioni formato, Endianness : Big
ID codec : 2000
Durata : 2o 9min
Modalità bitrate : Costante
Bitrate : 384 Kbps
Canali : 6 canali
Posizione canali : Front: L C R, Side: L R, LFE
Frequenza campionamento : 48,0 KHz
Modo compressione : Con perdita
Dimensione della traccia : 354MiB (17%)
Allineamento : Audio splittato
Durata intervallo : 42 ms (1,00 frame)
Intervallo pre caricamento : 500 ms