Il Comm. Montalbano (2013) 4 di 4 - Una lama di luce- Satrip-Xvid-Ita-Mp3[MT]

Titolo Serie: Il Commissario Montalbano
Titolo Episodio: Una lama di luce
Paese: Italia
Anno: 2013
Formato: Film TV
Stagione: 9
Episodi: 4
Durata: 110 minuti per episodi
Genere: Giallo



Soggetto: Tratto dall'omonimo romanzo di Andrea Camilleri
Sceneggiatura: Francesco Bruni, Salvatore De Mola, Leonardo Marini
Fotografia: Franco Piersanti
Montaggio: Stefano Chierchié
Musiche: Franco Piersanti
Scenografia: Luciano Ricceri
Costumi: Chiara Ferrantini
Produttore: Carlo Degli Esposti e Nora Barbieri con Max Gusberti. Per Rai:Erica Pellegrini, Editor Palomar, Gloria Giorgianni
Produzione: Rai Fiction, Palomar S.p.A.
Distribuzione Internazionale: Rai Trade
Rete televisiva: Rai 1
Prima TV: 06 maggio 2013 (al cinema)






Altri Interpreti: Dajana Roncione, Ivan Alovisio, Valentina Reggio, Santo Pennisi, Fabio Costanzo, Hamza Choukri, Lina Perned, Filippo Brazzaventre, Piero Calabrese, Natalì La Rosa, Aldo Messineo, Abdelillah Moussabi, Gisella Nicolosi, Ester Pantano, Giuseppe Schillaci, Antonio Silvia, Alfio Sorbello.



Salvatore Di Marta si presenterà al commissariato assieme alla moglie Loredana per denunciare una rapina e aggressione subita da sua moglie la scorsa sera a mezzanotte mentre stava andando a depositare alla casa continua della banca l’incasso della giornata (Di Marta è proprietario del supermercato più grande di Vigata).
Montalbano scoprirà che, prima di sposare il più anziano Di Marta, Loredana era stata fidanzata con Carmelo Savastano, un giovane delinquente. Valeria, amica di Loredana, tra l’altro suggerirà al Commissario che non si è trattato soltanto di una rapina; Loredana infatti confesserà di essere stata violentata oltre che rapinata. Versione che sarà smentita da un ladro che in quel momento stava svaligiando una gioielleria vicino alla banca. Nel frattempo Carmelo Savastano, ex di Loredana, verrà trovato ucciso: è stato lui a violentare la donna, giurerà poi Salvatore Di Marta il quale si era messo in testa di vendicarsi e di ucciderlo ma non c’era riuscito. Qualcuno lo aveva fatto prima di lui. Così il pm lo sbatterà in carcere con l’accusa di omicidio, eppure per Montalbano lui è innocente. Nel frattempo in commissariato si aprirà un nuovo caso: Gaspare Intelisano, proprietario terriero, denuncerà che nei suoi campi qualcuno ha montato una porta e coperto i buchi delle finestre in una casupola diroccata. Chi sarà mai?
Si recheranno tutti sul posto e scopriranno che in effetti qualcuno lì c’è stato davvero: lì troveranno depositate anche delle casse contenenti armi. Decideranno allora di interrogare gli unici che lavorano in quella parte di proprietà: due braccianti tunisini che subito dopo scapperanno via. Montalbano a questo punto capirà tutto: assieme a loro due c’è anche un terzo complice e tutti e tre non sono altro che patrioti che avrebbero voluto far arrivare le armi ai ribelli che lottano per liberare la Tunisia dalla dittatura. La loro cattura alla fine sarà inevitabile anche se per Montalbano arriverà una tragica sorpresa.







Strani sogni disturbano il sonno di Montalbano, oltre a due casi apparentemente di poco conto.
Si può tranquillamente dire, a mio avviso, che l’ultima puntata del 2013 dell’ormai interminabile serie dedicata al commissario siciliano DOC sia anche la migliore, grazie forse al finalmente buon equilibrio tra commedia e risvolti gialli che ne caratterizzano la trama. Il lavoro di squadra del trio Zingaretti – Bocci – Mazzotta, che richiama gli splendori degli inizi cinematografici, consente una visione vivace ed interessante ma soprattutto non faticosa e statica. Ritornano anche le “fimmine”, entrambe splendide ma “tinte”, in una felice caratterizzazione da dark ladies in salsa siciliana. Permangono alcune incongruenze oramai strutturali, dal carattere turistico-propagandistico ovvero una spiccata insistenza nella rarefazione dei luminosi spazi esterni, sempre deserti (con conseguente sprezzo del ridicolo nel mostrare inseguimenti in auto con solo due mezzi coinvolti e l’inseguito che, incredibilmente, non si accorge di nulla), il mostrare le ardenti ragazze sempre vestite come se fossero in procinto di andare in discoteca (nonostante il marito di una delle due sia gelosissimo) e altre illogicità comunque non disturbanti. Perfino la svolta mistico-soprannaturale appare ben integrata nella trama e preparatoria alla sorpresa finale. Un lavoro più che sufficiente, in definitiva, con una vivacità che credevo ormai completamente persa che lo rende ancora più apprezzabile.