GIORGIO DIRITTI
IL VENTO FA IL SUO GIRO
[font=Monotype Corsiva]SCHEDA ARTISTICA
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Il Vento Fa Il Suo Giro
Titolo originale: E l'aura fai son vir
Lingua originale: italiano, occitano, francese
Paese: Italia
Anno: 2005
Durata: 110 min
Colore: colore
Genere: drammatico
Regia: Giorgio Diritti
Soggetto: Fredo Valla
Sceneggiatura: Giorgio Diritti, Fredo Valla
Produttore: Simone Bachini, Mario Chemello, Giorgio Diritti
Casa di produzione: ARANCIAFILM, Imago Orbis Audiovisivi
Interpreti e personaggi
* Thierry Toscan: Philippe Héraud
* Alessandra Agosti: Chris Héraud
* Dario Anghilante: Costanzo, il sindaco
* Giovanni Foresti: Fausto
Fotografia: Roberto Cimatti
Montaggio: Edu Crespo, Giorgio Diritti
Musiche: Marco Biscarini, Daniele Furlati
Premi:
* London Film festival
* Annecy cinéma italien: Gran Prix, Premio CICAE
* Bergamo Film Meeting 2006: Rosa Camuna d'oro al miglior film
* Lisbon Village Film Festival: Miglior Film
* 1ª Festa del Cinema di Roma: Premio SIAE
* Gallio Film Festival: Miglior Film, Miglior Attore, Premio Speciale
* Napoli Film Festival: Miglior Film
[font=Monotype Corsiva]SINOSSI
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Philippe, ex professore dedicatosi alla pastorizia sui Pirenei francesi, è alla ricerca di una nuova sistemazione per la sua famiglia, dato che nel luogo in cui vive è in costruzione una centrale nucleare. Dopo aver inutilmente cercato casa in Svizzera, nel fare ritorno in Francia si ritrova nella Valle Maira, nel paesino di Chersogno, ormai spopolato e abitato quasi unicamente da anziani, visto che il resto degli abitanti raggiunge il piccolo borgo montano soltanto per trascorrevi le vacanze nei mesi estivi. Si tratta di una comunità molto chiusa, ultimo retaggio della lingua e cultura occitana in Italia. Dopo qualche dubbio iniziale, l'amministrazione comunale si adopera per trovare a Philippe una casa in affitto e gli abitanti si mettono al lavoro per restaurarla. Inizialmente il paese sembra lieto di accogliere la giovane famiglia, composta, oltreché da Philippe, dalla moglie e tre figli. Ben presto però ..........................................
[font=Monotype Corsiva]RECENSIONE
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IL VENTO FA IL SUO GIRO farebbe cambiare idea a Quentin Tarantino sulla mancanza di idee, di coraggio e del carattere di universalità del cinema italiano. L’opera prima di Giorgio Diritti – giorgio-diritti.jpgformatosi sul set con Pupi Avati, Carlo Lizzani e Lina Wertmuller dopo aver lavorato al casting della Voce della Luna di Fellini – è un gioiello imperdibile che sta circolando in 7 (sette!) copie in tutta Italia dopo essere stato presentato a Cuneo il 15 maggio 2006. Dall’ottobre del 2005, quando si è chiusa la lavorazione ultimata in Polonia per una ulteriore riduzione dei costi, Giorgio Diritti ha portato il suo lavoro per i festival di mezzo mondo (Annecy, Londra, Monaco di Baviera, New York all’Open Roads), ha vinto il 24esimo Bergamo Film Meeting lo scorso anno e ha dimostrato come si possa realizzare un prodotto di valore senza finanziamenti statali e con un budget di un 1 milione e mezzo di euro messo insieme con una co-produzione che ha coinvolto gli stessi attori, in gran parte non professionisti e comunque al primo impegno sul grande schermo.
Girato nella Valle Maira in provincia di Cuneo, sulle Alpi Occitane che separano la Provincia Granda dalla Francia, ambientato nel paese immaginario di Chersogno che è invece il nome del monte di 3026 metri che domina san Michele di Prazzo, frazione di uno dei 14 comuni della vallata, il film è una storia di sfolgorante attualità, ambientata in una zona remota di questo nostro mondo occidentale, spopolata dall’emigrazione soprattutto in direzione di Torino, dove si parla ancora oggi l’occitano, lingua romanza che in Italia fa parte della cultura di 200mila persone e che nel mondo parlano tuttora in 13 milioni.
IL VENTO FA IL SUO GIRO – frase che nel film viene pronunciata in occitano e che sottintende come tutto torni e si riproponga, che noi lo si voglia o meno – è una storia che forse parte dalla latente aspirazione a ruralizzarsi, sulla diffusa voglia di riandare alla genuinità delle origini che sempre più si fa strada tra chi si pone domande sul senso della vita ai ritmi che ci vengono imposti e sul vuoto interiore che questi stessi ritmi producono. Chi ha la forza di rompere gli schemi, il diverso insomma, nel film è “un occidentale colto ed evoluto” spiega il regista. Un ex insegnante che ha deciso di cambiare lavoro e paese. E allora la parabola si apre ai temi dell’accoglienza di un tessuto sociale chiuso nei confronti di chi è straniero, sull’integrazione che è il frutto di meccanismi che non possono che essere diluiti nel tempo. Cui però basta un nulla per incepparsi. E poi la tanto inflazionata tolleranza, quella che viene invocata da tutti in astratto e che il protagonista liquida così: “Tolleranza è una parola che non mi piace, significa che c’è qualcuno da tollerare, dunque che non c’è uguaglianza”.
Il film è da gustare tutto, a partire dalla fotografia di Roberto Cimatti, dalle immagini di luoghi per qualcuno certamente impensabili, per arrivare alle miscela delle tre lingue utilizzate – italiano, francese e occitano – semplificata da sottotitoli che non devono frenarvi. Il sogno rurale come ritorno alla società di natura si scontrerà con le ragioni per cui l’urbanizzazione, prima ancora che adesione mediatica per via subliminale all’imposizione consumistica, è stata la scelta, libera, per sfuggire a un’architettura sociale cristallizzata nel tempo, preconcetti e pregiudizi dai quali era impossibile affrancarsi. Letture anche complesse e antitetiche di cui Giorgio Diritti lascia però piena libertà di scelta allo spettatore.
Anche questo è un grosso pregio del film, una pellicola che Bertolucci certo non aveva visto qualche settimana fa quando prese parola per invocare il diritto di fare cultura incentivando i filmaker giovani e di qualità per metterli al riparo dal ricatto delle produzioni. IL VENTO FA IL SUO GIRO sta lì, tra decine di altre pellicole che ogni anno in Italia nemmeno riescono ad entrare in sala, a dimostrare che sotto la cenere c’è del buono quando non del buonissimo. Pazienza, attenzione e umiltà sono però indispensabili per far affiorare il tesoro del nostro cinema, strappandolo all’indifferenza e mettendolo in circolo.
[font=Monotype Corsiva]SCREENSHOTS
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[font=Monotype Corsiva]SCHEDA TECNICA
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[ Info sul file ]
Nome: Il Vento Fa Il Suo Giro.avi
Data: 8/04/2010 16:35:33
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[ Profile compliancy ]
Profilo da testare: MTK PAL 6000
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Rapporto generato da AVInaptic (18-11-2007) in data 9 apr 2010, h 10:16:54
[font=Monotype Corsiva]NOTE:[/font]
Audio = Italiano Ac3
Sottotitoli = Inglese - Francese Italiano e Italiano per non udenti
Cover = Allegata
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