Titolo originale: Imprint
Titolo Italiano: Sulle tracce del terrore
Nazionalità: USA, Giappone
Anno: 2006
Genere: Horror
Durata: 63'
Regia: Takashi Miike
Fotografia: Toyomichi Kurita
Sceneggiatura: Hisashi Sasaki, Takashi Sasaki
Musiche: Koji Endo
Montaggio: Yasushi Shimamura
Youki Kudoh
Billy Drago
Michie
Toshie Negishi
Masters of Horror, episodio tredici. Nel Giappone dell'800, Billy Drago, un giornalista americano, finisce su un'isola misteriosa mentre è alla ricerca del suo antico amore. Qui l'unico rifugio è un bordello, dove l'uomo passa la notte in compagnia di una prostituta deforme che gli racconta la sua storia e quella della donna che lui sta cercando.
Non sono tanto la sequenza della tortura (che pare rielaborare quella di Audition, portandola a conseguenze estreme e sadicissime) o i feti viscosi sparsi e gettati via a far venire i brividi, in Imprint. Takashi Miike ha fatto quello che evidentemente gli è stato chiesto. D'altronde, è proprio Audition uno dei suoi film internazionalmente più noti, quindi non c'è da meravigliarsi che il giro di boa del suo episodio recuperi e riadatti la situazione con gli aghi di quel film, che tanto ha fatto discutere e raggelare. Però c'è di più, ed è qui che i brividi li devono aver sentiti anche quelli della Showtime, che han prontamente bandito Imprint dalla trasmissione. Come nel capolavoro Homecoming di Joe Dante, ma in maniera più impressionante, Miike tira i nodi al pettine di una nostra contemporaneità bacata e sanguinante. E nel mettere in scena un americano stanco che torna su un'isola giapponese alla ricerca di una sua vecchia fiamma, taglia i ponti con tutti, da una parte all'altra dell'oceano. Imprint è la visione atroce di un mondo devastato dalla guerra - la nostra - che ha intaccato corpo e mente, che ha fatto cadere i nostri figli (i feti) e che ha permesso a dei tumori maligni di crescere nelle nostre teste. Imprint è la rappresentazione dello strappo endemico attuale, che ci obbliga a rifiutare la gentilezza perché troppa, e a uccidere perché è come se non ci fossero altri strumenti per farsi vedere. L'uomo americano, che pensa di ritrovare la sua donna giapponese dopo averla abbandonata in passato, finisce per imparare una verità inammissibile, che lo porta dritto in prigione: il desiderio d'amore, che ora è forma di colonialismo, riordina la realtà scoprendo orrori rimossi che riguardano persone, contesti e se stessi.
(fonte movieplayer)
[ Info sul file ]
Nome : 1mpr1nt.avi
Data : 17/10/2010 19:10:04
Dimensione : 733,812,530 bytes (699.818 MB)
[ Info generiche ]
Durata : 01:00:53 (3653.16 s)
Tipo di contenitore : AVI OpenDML
Streams totali : 2
Tipo stream n. 0 : video
Tipo stream n. 1 : audio
Audio streams : 1
[ Dati rilevanti ]
Risoluzione : 688 x 384
Larghezza : multipla di 16
Altezza : multipla di 32
[ Traccia video ]
FourCC : xvid/XVID
Risoluzione : 688 x 384
Frame aspect ratio : 43:24 = 1.791666 (~16:9)
Pixel aspect ratio : 1:1 = 1
Display aspect ratio : 43:24 = 1.791666 (~16:9)
Framerate : 25 fps
Frames totali : 91329
Stream size : 641,697,464 bytes
Bitrate : 1405.243600 kbps
Qf : 0.212760
Key frames : 580 (0; 250; 500; 584; 834; ... 91284)
Null frames : 0
Min key int : 1
Max key int : 250
Key int medio : 157.463793
Ritardo : 0 ms
[ Traccia audio ]
Audio tag : 0x55 (MP3)
Bitrate (contenitore) : 192 kbps CBR
Canali (contenitore) : 2
Frequenza (contenitore) : 48000 Hz
Chunks : 91317
Stream size : 87,675,840 bytes
Preload : 504 ms
Max A/V diff : 520 ms
Tipo : MPEG-1 Layer III
Encoder : LAME3.97b
Chunk-aligned : Sì
Emphasis : none
Mode : joint stereo
Ritardo : 0 ms
[ Info sulla codifica MPEG4 ]
User data : XviD0047
QPel : No
GMC : No
Interlaced : No
Aspect ratio : Square pixels
Quant type : H.263
[ Profile compliancy ]
Profilo da testare : MTK PAL 6000
Risoluzione : Ok
Framerate : Ok