SCHEDA
Titolo: "Piano meccanico" ("Player Piano")
Autore: Kurt Vonnegut
Data di pubblicazione: 1952
Genere: Romanzo
Traduzione: Alessandro Roffeni
Numero di pagine: 424 pp.
Formato dei file: Doc, Epub, Lit, Mobi, Odt, Pdf, Txt
Dimensione complessiva dei file: 4,6 MB
Nota: Introduce il romanzo uno scritto di Riccardo Valla, "Kurt Vonnegut: l'illuminista misantropo"
TRAMA - PLOT
In un futuro non troppo lontano, dopo l'ultima guerra, l'America vive nel benessere grazie all'impiego su vasta scala della meccanizzazione. La società è divisa in due. Da un lato un pugno di tecnici e manager, che proprio durante l'ultima guerra hanno imparato a produrre senza le maestranze richiamate sotto le armi. Dall'altro tutti coloro che il basso quoziente d'intelligenza condannava a un lavoro manuale che oggi non esiste più. Il cittadino medio americano, gratificato da modeste e standardizzate comodità, è confinato in un ghetto, lontano dalle fabbriche automatizzate. Sotto la blanda dittatura dei tecnici e dei manager - freddi e razionali come le macchine che hanno brevettato - l'uomo medio vive oramai una vita senza scopo: è un rottame, uno scarto del processo industriale e più nessuno sembra aspettarsi da lui un gesto di ribellione. Sarà il tecnocrate più giovane e promettente, Paul Proteus, il primo ad avere qualche dubbio sulla validità della propria missione...
Player Piano, author Kurt Vonnegut's first novel, was published in 1952. It is a dystopia of automation and capitalism, describing the dereliction they cause in the quality of life. The story takes place in a near-future society that is almost totally mechanized, eliminating the need for human laborers. This widespread mechanization creates conflict between the wealthy upper class—the engineers and managers who keep society running—and the lower class, whose skills and purpose in society have been replaced by machines. The book uses irony and sentimentality, which were to become a hallmark developed further in later works.
SCREENSHOTS
RECENSIONE - REVIEW
-) Questo primo romanzo, insieme a Ghiaccio Nove e Le Sirene di Titano, forma, per alcuni critici, il trittico dei romanzi di fantascienza di Vonnegut.
-) Un libro incredibilmente attuale e anti-capitalista (scritto quasi 60 anni fa, dopo che Vonnegut aveva lasciato il suo lavoro alla General Electric)), un inno di denuncia a quello che succede quando si antepongono altri valori a quelli fondamentali dell'uomo, un profondo monito che arriva dritto al bersaglio. La storia è ricca di particolari, profonda e tutt'altro che banale, ben articolata, sempre interessante. Si iniziano già da ora a intravedere i tratti tipici che caratterizzano lo stile dell'autore.
-) Lo stile dell’autore statunitense in quest’opera è lento, direi magmatico, adatto ad un tono che, nonostante i numerosi e divertenti episodi talvolta al limite del grottesco, non riesce a nascondere un tono malinconico di fondo. Il finale, come spesso in Vonnegut, è amaro, ma sempre ricoperto da una patina di piacevole umorismo che d’altro canto non impedisce di riflettere su temi importanti che a cinquant’anni di distanza non hanno perso la loro attualità.
-) "Piano meccanico" (altrimenti noto come "Distruggete le macchine!" o "La società della camicia stregata") è un romanzo di SF sociologica che da molti è stato accostato a "I mercanti dello spazio" (The Space Merchants, '52), un'antiutopia di Fredrick Pohl e Cyril Kornbluth. Più volte è stato accostato anche a "1984" (Nineteen Eighty-Four, '50), di George Orwell, e decisamente la figura del protagonista si accosta moltissimo a quella di Winston.
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