Titolo originale: Springfloden
Titolo italiano: La marea nasconde ogni cosa
Autore: Cilla & Rolf Borjlind
1ª ed. originale: 2012
Data di pubblicazione: 2016
Genere: Romanzo
Sottogenere: Thriller
Editore:Tea su Licenza Nord
Collana: Best thriller
Traduttore: Alessandro Storti
Pagine: 414
Cilla Börjlind nata l'8 marzo 1961 a Sollentuna , Stoccolma, Svezia. Sceneggiatrice svedese spossata con Rolf Börjlind nato il 7 ottobre 1943 a Västra Skrävlinge, Malmö, Svezia, poeta, attore, regista e sceneggiatore svedese.
Cilla e Rolf Börjlind sono inseparabili, sia nel lavoro sia nella vita. Insieme hanno scritto sceneggiature per la televisione e per il cinema, riscuotendo un enorme successo di pubblico e di critica. La marea nasconde ogni cosa è il loro primo romanzo e si è subito imposto come un vero e proprio caso editoriale prima ancora della pubblicazione. Attualmente vivono a Nacka, una cittadina vicino a Stoccolma.
2012 - La marea nasconde ogni cosa (Springfloden)
2013 - La morte è un sospiro nel silenzio (Den tredje rösten)
2014 - Svart gryning
Isola di Nordkoster, 1987. Ha paura, Ove. Ha solo nove anni, eppure ha capito benissimo cosa sta succedendo laggiù, sulla spiaggia: tre persone vestite di nero hanno sepolto una donna sotto la sabbia, lasciando fuori soltanto la testa. E presto la marea salirà... Il piccolo Ove non può stare a guardare: quando gli sconosciuti lasciano la donna al suo destino, lui corre a chiamare aiuto. Ma è troppo tardi. Stoccolma, 2011. Ha coraggio, Olivia. Ha solo ventiquattro anni, eppure è pronta a tutto pur di scoprire la verità su quanto accaduto a Nordkoster. Per lei, quel vecchio caso irrisolto è molto più di un incarico affidatole dall'Accademia di polizia. Sarà perché ci aveva lavorato suo padre, ex agente morto quattro anni prima. Sarà perché la vittima, la cui identità è rimasta un mistero, aveva più o meno la sua età. Sarà perché il responsabile delle indagini, Tom Stilton, è misteriosamente scomparso nel nulla. Sarà perché, non appena Olivia inizia a fare domande sul delitto di Nordkoster, i pochi testimoni si chiudono in un silenzio ostinato. Sono passati ventiquattro anni da quella notte maledetta, tuttavia lei ha l'impressione che la marea abbia cancellato ogni cosa, tranne il desiderio di vendetta. Come se qualcuno fosse ancora in agguato, nell'ombra, e spiasse ogni sua mossa...
Incipit:
1987, tarda estate
Nelle insenature di Nordkoster chiamate Hasslevikarna, il dislivello tra alta e bassa marea varia normalmente tra i cinque e i dieci centimetri. Quando però si verifica una marea sizigiale, ossia quando il Sole, la Luna e la Terra si trovano allineati, l’onda di marea raggiunge quasi il mezzo metro.
Una testa umana misura all’incirca venticinque centimetri.
Quella notte, ci sarebbe stata una marea sizigiale.
Ma in quel momento la marea era bassa.
La luna piena aveva risucchiato il mare riottoso già da molte ore, mettendo a nudo una lunga striscia di fondale umido. Granchiolini lucidi zampettavano avanti e indietro sulla sabbia, come riflessi cangianti di quella luce azzurro acciaio. Le patelle si attaccarono ancora più saldamente agli scogli, restando all’asciutto. Ogni forma di vita che abitava sul fondo del mare sapeva che l’acqua sarebbe ritornata al termine del ciclo.
E lo sapevano anche tre delle figure che si muovevano sulla spiaggia. Sapevano perfino il momento preciso in cui sarebbe accaduto: nel giro di un quarto d’ora, le prime onde si sarebbero languidamente distese a bagnare ciò che si era asciugato. Poco dopo, il ruggito cupo del mare avrebbe spinto altre onde, l’una dopo l’altra, finché la marea non avesse raggiunto il suo culmine.
Marea sizigiale, quasi mezzo metro fra il fondale e la superficie.
Ma c’era ancora tempo. La fossa che stavano scavando era quasi pronta. Era profonda circa un metro e mezzo, con un diametro di sessanta centimetri. Doveva racchiudere il corpo con precisione assoluta. Soltanto la testa doveva sporgere.
La testa della quarta figura, cioè quella della donna che stava immobile, poco oltre, con le mani legate. I lunghi capelli scuri si agitavano piano al vento, il corpo nudo luccicava, il viso era struccato. Osservava con sguardo assente il lavoro di scavo, a pochi metri da lei. Uno dei tre uomini sollevò la vanga, rovesciò la sabbia sul cumulo accanto a sé e si voltò.
Aveva finito.
Quale titolo potrebbe essere più adatto a rappresentare le qualità ideali di un thriller con i fiocchi, nel quale nulla è lasciato al caso? La marea nasconde ogni cosa, romanzo d’esordio della coppia Cilla e Rolf Börjlind pubblicato dalla casa editrice Nord, incarna perfettamente l’inquieto e misterioso clima di un giallo che si rispetti, evocando attraverso l’immagine della marea che sale, l’idea che qualsiasi cosa possa essere nascosta e rimanere tale per l’eternità. Ma nulla resterà irrisolto in questa storia nella quale si mescolano due spazi temporali differenti e altrettanti personaggi del presente e del passato che si avvicenderanno, intrecciando le loro vite a quelle dei protagonisti.
Olivia e Ove non sono gli unici personaggi degni di nota. Durante la storia appaiono molte figure, alcune marginali, altre meno, che rivelano sempre una sorta di legame con la morte di Nordkoster. Pochi sono i testimoni che la donna riesce a contattare e soprattutto ancor meno quelli collaborativi a causa del terribile segreto in cui sembra intrappolata quella vicenda, di cui tutti sanno ma nessuno vuole parlare. Ogni personaggio rappresenta una classe sociale mettendo il lettore di fronte ad un microcosmo in cui si evidenziano tutti i livelli di potenza e di ricchezza, come una rappresentazione universale di ogni faccia e ogni aspetto dell’umanità. Ognuno di essi non delude chi legge perché tutti hanno qualcosa da nascondere sotto quella marea che diventa sempre di più simbolo di un inganno universale al quale nessuno, nemmeno la stessa Olivia, può sottrarsi. Non sono mai banali pur nella loro quotidianità perché ciascuno di essi cela qualcosa di speciale. Dai clochard, alle prostitute, dai grandi imprenditori ai ragazzi disturbati fino ai bambini tra cui spicca la figura di Acke che si lascia coinvolgere in una triste e vergognosa pratica chiamata cagefightning, in cui i bambini lottano in modo violento e senza regole, chiusi in una gabbia.
C’è una profonda umanità nelle vicende che vengono raccontate, legate tra loro in un fitto intreccio che scoprirete si scioglierà lentamente davanti ai vostri occhi, mostrandovi come la marea di una notte più buia delle altre, possa nascondere l’inganno della morte e anche come dal fondo inquietante di un passato fatto di sabbia e stelle dimenticate, la verità della vita possa riemergere, se c’è ancora qualcuno che ha la forza di scavare. Nonostante dopo le sue mani saranno nere, nere come la sabbia bagnata dal mare.