[MT]Dennis Lehane – Mystic River. La morte non dimentica[Ebook-Ita-Pdf-Thriller]

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Description











Titolo originale : Mystic River
Titolo italiano: Mystic River. La morte non dimentica
Autore: Dennis Lehane
1ª ed. originale: 2001
Anno di pubblicazione: 2005
Genere: Romanzo
Sottogenere: Thriller, drammatico
Editore: Piemme
Collana: Bestseller
Traduttore: Francesca Stignani
Pagine: 457






Dennis Lehane nato a Dorchester il 4 agosto 1966, è uno scrittore statunitense, vive a Boston. Ha studiato letteratura inglese, americana e scrittura creativa e Insegna scrittura creativa avanzata all'Università Harvard. Dopo avere ricevuto prestigiosi premi letterari, è considerato uno dei nuovi talenti del thriller americano.
La sua definitiva consacrazione è giunta con il romanzo "La morte non dimentica" (Mystic River, 2001), che è rimasto a lungo ai vertici delle classifiche americane e da cui il regista Clint Eastwood ha tratto il film "Mystic River" vincitore di 2 premi Oscar (Sean Penn come migliore attore protagonista e Tim Robbins come migliore attore non protagonista). Dopo il successo di questo film, altri due titoli di Lehane sono stati presi in considerazione per essere trasposti al cinema: Gone Baby Gone (tratto dal romanzo omonimo), regia di Ben Affleck, e Shutter Island (dal romanzo L'isola della paura), regia di Martin Scorsese.
Il 23 settembre 2008 è uscito negli Stati Uniti il romanzo The Given Day pubblicato nel novembre 2009 da Piemme con il titolo Quello era l'anno. Dopo l'uscita di The Given Day Lehane ha iniziato un nuovo libro della serie di Kenzie-Gennaro che verrà pubblicato in novembre del 2010 col titolo Moonlight Mile.




* 1994 - Un drink prima di uccidere (A Drink Before The War)
* 1996 - Buio prendimi per mano (Darkness, Take My Hand)
* 1997 - Fuga dalla follia (Sacred)
* 1998 - La casa buia (Gone, Baby, Gone)
* 1999 - Pioggia nera (Prayers For Rain)
* 2010 - Moonlight Mile in uscita negli USA a novembre
Altri romanzi
* 2001 - La morte non dimentica o Mystic River (Mystic River)
* 2003 - L'isola della paura (Shutter Island)
* 2008 - Quello era l'anno (The Given Day)
Raccolte di racconti
* 2006 - Coronado: Stories (inedito in Italia)
Testi Teatrali
* 2005 - Coronado incluso in Coronado: Stories


Premi letterari:
* Nel 1999 vince il Premio Barry per il miglior romanzo con Gone, Baby Gone.
* Nel 1999 vince il Premio Dilys con Gone, Baby Gone.
* Nel 2002 vince il Premio Barry per il miglior romanzo con Mystic River.
* Nel 2002 vince il Premio Dilys con Mystic River.




Boston, 1975. In un quartiere popolare della città tre ragazzini - Sean, Jimmy e Dave - fanno a botte in mezzo alla strada.Una macchina accosta. A bordo ci sono due uomini, due poliziotti all'apparenza. Dave obbedisce all'agente che gli ordina di salire. E scompare.
In un giorno come tanti la violenza ha fatto irruzione nella vita di Dave Boyle, undici anni, devastandola. Ore e ore di torture e sevizie per mano di due spietati rapinatori, poi la fuga. Venticinque anni più tardi, Dave Boyle è ancora ostaggio di quell'incubo: è il maggiore indiziato in un caso di omicidio. La vittima è Katie Marcus, figlia amatissima di Jimmy, amico d'infanzia di Dave e di Sean Devine, l'agente incaricato delle indagini. Per i tre ex amici Sean, Jimmy e Dave è giunto il momento di fare i conti col passato, e con l'agghiacciante episodio che ha sfregiato per sempre le loro anime. Solo scavando indietro nel tempo Sean riuscirà a scoprire la sconvolgente verità sulla morte di Katie.


Incipit:
PARTE PRIMA
I RAGAZZI CHE SFUGGIRONO AI LUPI
1975

1
POINT E FLATS

Quando Sean Devine e Jimmy Marcus erano bambini, i loro padri lavoravano nella stessa fabbrica di dolci Coleman e rincasando portavano con sé l'odore del cioccolato caldo. Era un marchio indelebile sugli abiti, sulle lenzuola, sugli schienali dei sedili delle loro auto. La cucina di Sean sapeva di barretta al caramello, il bagno di cioccolato alle nocciole. A undici anni, Sean e Jimmy avevano sviluppato un tale odio nei confronti dei dolci, che avrebbero preso il caffè senza zucchero e rifiutato il dessert per il resto della vita.
Al sabato, il padre di Jimmy passava dai Devine per farsi una birra con il padre di Sean. Portava con sé anche il figlio, e mentre le birre diventavano sei, seguite da due o tre bicchierini di whisky, Jimmy e Sean giocavano nel cortile sul retro, qualche volta insieme a Dave Boyle. Dave era un ragazzino dai polsi sottili e dagli occhi spenti, che raccontava barzellette imparate dai suoi zii. Attraverso la finestra della cucina i ragazzi udivano il sibilo delle lattine di birra appena stappate, improvvisi scoppi di risa e lo scatto secco degli accendini quando il signor Devine e il signor Marcus si mettevano a fumare.
Il padre di Sean, caporeparto, aveva il lavoro migliore. Alto e biondo, aveva un sorriso aperto e spontaneo con cui Sean l'aveva visto più di una volta metter fine di colpo alle sfuriate di sua madre, come se un interruttore fosse scattato dentro di lei. Il padre di Jimmy, invece, caricava i camion. Era basso, con i capelli scuri che ricadevano arruffati sulla fronte e una sorta di fremito continuo nello sguardo. Dave Boyle non aveva un padre, solo un mucchio di zii, e l'unica ragione per cui ogni tanto partecipava ai ritrovi del sabato era il suo vizio di attaccarsi a Jimmy come un francobollo: lo vedeva uscire di casa con il padre e si piazzava di fianco alla loro macchina. «Come va, Jimmy?» gli diceva, in tono malinconico e speranzoso.




Si tratta di una storia colorata di grigio, dalla prima all’ultima pagina, ricca di odori e sensazioni, carica di sospetti, ricordi ed emozioni contrastanti. Probabilmente molti di voi avranno ancora negli occhi la leggendaria interpretazione del trio di moschettieri hollywoodiani Penn – Robbins – Bacon sotto le lucide direttive del maestro Clint Eastwood. Be’, in questa sede proveremo a dimenticarle. Ora il nostro maestro si chiama Dennis Lehane ed è a lui che dobbiamo riconoscere il merito di aver proiettato il lettore in una stanza buia e maleodorante, quella in cui il piccolo Dave Boyle rimane vittima di due spietati pedofili prima di riuscire a fuggire. Perché è da questo punto che l’incubo prende forma.
La macchina che lo ha portato via è solo una lucida bara su quattro ruote davanti alla quale i suoi amici Sean e Jimmy riescono solo a rimanere attoniti. Tanti anni dopo un evento tragico riavvicina i tre vecchi amici, ormai adulti e lo scenario si arricchisce di altri elementi importanti: chi è che chiama l’agente Sean Devine e sospira all’altro capo del telefono senza riuscire a pronunciare parola alcuna? Chi è Jimmy Marcus e fin dove riuscirà a proiettare la sua sete di vendetta per l’assassinio di sua figlia Katie? Dave Boyle, lo stesso Dave che tanti anni prima è salito sulla macchina nera, è un uomo diverso, o è solo la pallida fotocopia ingrandita del bambino rapito tanti anni prima?
La morte di Katie riavvicina i tre amici, d’accordo, ma lo fa attraverso un perverso percorso che vede proprio in Dave il tragico capolinea. Il sospetto, le coincidenze, la rabbia di Jimmy e un passato ancora troppo presente per assumere le sembianze di un futuro migliore, non permettono di ascoltare le note del fiume Mystic, la telefonata che annuncia la morte di Katie e tutto ciò che avrebbe permesso di incastrare il colpevole.
La caratteristica di questo romanzo, oltre a una trama intensamente poetica e a uno stile impeccabile, è la forza dei personaggi, ognuno dei quali sarebbe degno, preso singolarmente, di assurgere a ruolo di unico protagonista. Constatazione questa che, di converso, deve lasciare il passo all’evidenza dell’assoluta necessità di mantenere la perfezione del triangolo Sean – Jimmy – Dave per consegnare a ciascuno di loro il proprio 33% di responsabilità e peso specifico.
Ulteriore aspetto da evidenziare è certamente rappresentato dal ruolo assolutamente decisivo che le rispettive consorti rivestono all’interno dello sviluppo della narrazione. Dove sarebbe Dave senza l’ausilio di sua moglie? E dove sarebbe Dave se sua moglie non avesse deciso di parlare con Jimmy? Dove sarebbe Sean se sua moglie fosse rimasta con lui?
Romanzo straordinario, un capolavoro assoluto. Dennis Lehane, all’apice della forma, ci consegna un gioiello troppo prezioso per limitarne la lucentezza con eccessive elucubrazioni mentali. Tutte le domande presenti nella mia recensione non sono altro che voci silenziose che accompagnano il lettore lungo tutto il percorso narrativo. Un’ultima domanda…. Riuscirete a rispondere a ciascuna di esse?





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