[MT]Edmondo de Amicis - Cuore[Ebook-Ita-Pdf-Romanzo]

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Description











Titolo originale: Cuore
Titolo italiano: Cuore
Autore: Edmondo de Amicis
1ª ed. originale:1886
Data di pubblicazione: 2013
Genere: Romanzo
Sottogenere:Narrativa
Editore: Giunti Junior
Collana: Indimenticabili Pocket
Pagine: 288






Nato ad Oneglia, Imperia, nel 1846, dopo aver studiato a Cuneo e a Torino entrò a sedici anni nella scuola militare di Modena nella quale divenne ufficiale.
Nel 1866 prese parte alla battaglia di Custoza (terza guerra di indipendenza), nel 1868 fu in Sicilia dove era scoppiata una tremenda epidemia di colera, nel 1870 fu tra gli autori della Breccia di Porta Pia.
Intanto iniziava l’attività di scrittore pubblicando (sull'«Italia militare», di cui era direttore) i bozzetti della Vita militare (1868), scritti con lo scopo di provare che la caserma è una vera scuola di educazione nazionale. I bozzetti di impronta pre–verista gli diedero subito una larga notorietà. Dimessosi dall’esercito, divenne giornalista; viaggiò molto e scrisse una fortunata serie di volumi-reportages sui vari paesi visitati: Spagna, Olanda, ricordi di Londra, Marocco, Costantinopoli e altri.
Dopo essere divenuto lo scrittore più letto in Italia, in seguito allo straordinario successo del libro Cuore (1886), De Amicis aderì al nascente Partito socialista (1891). Si trattò di una partecipazione sincera e tutt'altro che superficiale, tanto è vero che essa si spinse fino ad una sorta di autocritica implicita delle idee nazionaliste di Cuore e non mancò di misurarsi anche con il pensiero dei fondatori del marxismo.
L'interesse per problemi sociali, seppure visti con uno spirito umanitario intriso di paternalismo, trova traccia nelle opere successive: Sull’Oceano, un libro sugli emigrati, Il romanzo di un maestro, La maestrina degli operai, Lotte civili, La carrozza di tutti (e un Primo Maggio scoperto di recente).
Gli ultimi anni di De Amicis furono segnati dalla morte della madre amatissima e dal suicidio del figlio Furio, oltre che dall’aspro dissidio con la moglie.
Morì a Bordighera nel 1908.




1869 - L'esercito italiano durante il colera del 1868
1868 - La vita militare. Bozzetti
1869 - Racconti militari. Libro di lettura ad uso delle scuole dell'esercito
1870 - Impressioni di Roma
1873 - Spagna, Milano, Cerveteri, 1871
1872 - Ricordi del 1870-71
1874 - Ricordi di Londra
1874 - Olanda
1876 - Pagine sparse
1876 - Marocco
1877 - Costantinopoli
1878 - Novelle
1879 - Ricordi di Parigi
1881 - Gli effetti psicologici del vino
1881 - Ritratti letterari
1881 - Poesie
1883 - Gli amici
1884 - Alle porte d'Italia
1886 - Cuore. Libro per i ragazzi
1889 - Sull'oceano
1890 - Il romanzo d'un maestro
1890 - Il vino
1892 - Osservazioni sulla questione sociale. Conferenza 11 febbraio 1892 Ass. Univ.torinese
1892 - Amore e ginnastica
1892 - Fra scuola e casa. Bozzetti e racconti
1895 - Coraggio e costanza. Il viaggiatore Carlo Piaggia
1895 - Ai fanciulli irredenti. Padri e figli
1895 - Ai ragazzi. Discorsi
1896 - La lettera anonima
1896 - Il 1º maggio. Discorso tenuto all'Associazione generale degli operai la sera del 1º maggio 1896
1896 - Ai nemici del socialismo
1896 - Collaboratori del socialismo; Compagno
1896 - Nel campo nemico. Lettera a un giovane operaio Socialista


1896 - Pensieri e sentimenti di un socialista
1896 - Socialismo e patria
1897 - Per l'idea. Bozzetti
1897 - Gli azzurri e i rossi
1897 - Il socialismo e l'eguaglianza
1897 - Il socialismo in famiglia. La causa dei disperati
1897 - In America
1898 - Le tre capitali. Torino, Firenze, Roma
1899 - La carrozza di tutti
1899 - Lotte civili
1900 - Consigli e moniti
1900 - Memorie
1900 - Il mio ultimo amico
1900 - Speranze e glorie. Discorsi
1902 - A una signora. Lettera aperta
1902 - Capo d'anno. Pagine parlate
1902 - Nel giardino della follia
1902 - Un salotto fiorentino del secolo scorso
1904 - Una tempesta in famiglia. Frammento
1905 - Nel regno del Cervino. Nuovi bozzetti e racconti
1905 - L'idioma gentile
1906 - Pagine allegre
1907 - Nel regno dell'amore
1907 - Compagnina. Scenette scritte per essere recitate dai bimbi
1908 - Per la bellezza di un ideale
1908 - Ricordi d'un viaggio in Sicilia

Ultime pagine di Edmondo De Amicis

1908 - I, Nuovi ritratti letterari e artistici
1908 - II, Nuovi racconti e bozzetti
1909 - III, Cinematografo cerebrale. Bozzetti umoristici e letterari
1980 - Primo Maggio




La storia del libro Cuore si svolge all'indomani dell'unificazione d'Italia e racconta, attraverso gli occhi del protagonista, la realtà speranzosa ma difficile di quegli anni. Enrico Bottini ha solo dieci anni e le riflessioni e gli episodi che giornalmente segna sul suo quadernetto hanno come ambito privilegiato quello scolastico: aneddoti e vicende che riguardano soprattutto gli insegnanti e gli alunni della sua classe e scuola. Alle pagine del diario si alternano i racconti mensili edificanti che il maestro propone agli scolari e i messaggi che il padre, la madre e la sorella lasciano sul diario di Enrico.

Incipit:
IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA
17, lunedì

Oggi primo giorno di scuola. Passarono come un sogno quei tre mesi di vacanza in campagna! Mia madre mi condusse questa mattina alla Sezione Baretti a farmi inscrivere per la terza elementare: io pensavo alla campagna e andavo di mala voglia. Tutte le strade brulicavano di ragazzi; le due botteghe di libraio erano affollate di padri e di madri che compravano zaini, cartelle e quaderni, e davanti alla scuola s'accalcava tanta gente che il bidello e la guardia civica duravan fatica a tenere sgombra la porta. Vicino alla porta, mi sentii toccare una spalla: era il mio maestro della seconda, sempre allegro, coi suoi capelli rossi arruffati, che mi disse: — Dunque, Enrico, siamo separati per sempre? — Io lo sapevo bene; eppure mi fecero pena quelle parole. Entrammo a stento. Signore, signori, donne del popolo, operai, ufficiali, nonne, serve, tutti coi ragazzi per una mano e i libretti di promozione nell'altra, empivan la stanza d'entrata e le scale, facendo un ronzio che pareva d'entrare in un teatro. Lo rividi con piacere quel grande camerone a terreno, con le porte delle sette classi, dove passai per tre anni quasi tutti i giorni. C'era folla, le maestre andavano e venivano. La mia maestra della prima superiore mi salutò di sulla porta della classe e mi disse: — Enrico, tu vai al piano di sopra, quest'anno; non ti vedrò nemmen più passare! — e mi guardò con tristezza. Il Direttore aveva intorno delle donne tutte affannate perché non c'era più posto per i loro figliuoli, e mi parve ch'egli avesse la barba un poco più bianca che l'anno passato. Trovai dei ragazzi cresciuti, ingrassati. Al pian terreno, dove s'eran già fatte le ripartizioni, c'erano dei bambini delle prime inferiori che non volevano entrare nella classe e s'impuntavano come somarelli, bisognava che li tirassero dentro a forza; e alcuni scappavano dai banchi; altri, al veder andar via i parenti, si mettevano a piangere, e questi dovevan tornare indietro a consolarli o a ripigliarseli, e le maestre si disperavano. Il mio piccolo fratello fu messo nella classe della maestra Delcati; io dal maestro Perboni, su al primo piano. Alle dieci eravamo tutti in classe: cinquantaquattro: appena quindici o sedici dei miei compagni della seconda, fra i quali Derossi, quello che ha sempre il primo premio. Mi parve così piccola e triste la scuola pensando ai boschi, alle montagne dove passai l'estate! Anche ripensavo al mio maestro di seconda, così buono, che rideva sempre con noi, e piccolo, che pareva un nostro compagno, e mi rincresceva di non vederlo più là, coi suoi capelli rossi arruffati. Il nostro maestro è alto, senza barba coi capelli grigi e lunghi, e ha una ruga diritta sulla fronte; ha la voce grossa, e ci guarda tutti fisso, l'un dopo l'altro, come per leggerci dentro; e non ride mai. Io dicevo tra me: — Ecco il primo giorno. Ancora nove mesi. Quanti lavori, quanti esami mensili, quante fatiche! — Avevo proprio bisogno di trovar mia madre all'uscita e corsi a baciarle la mano. Essa mi disse: — Coraggio Enrico! Studieremo insieme. — E tornai a casa contento. Ma non ho più il mio maestro, con quel sorriso buono e allegro, e non mi par più bella come prima la scuola.




“Cuore”, è un romanzo per ragazzi scritto da Edmondo de Amicis.
E’ una storia ambientata nel periodo successivo all’Unità d’Italia e il protagonista è un bambino di dieci anni, Enrico, che attraverso un diario scrive giornalmente quello che vede e sente, tutto quello che gli accade intorno.
Nel romanzo “Cuore” l’attenzione è posta in particolare sul mondo della scuola, la maggior parte delle riflessioni sono sugli insegnanti e gli alunni della classe di Enrico, che racconta aneddoti e descrive i suoi compagni di avventura.
Lo scrittore Edmondo de Amicis, attraverso la penna del protagonista, fa notare le differenze che intercorrono tra i vari bambini, ponendo l’accento sulla provenienza sociale; è questo che marca di più la distanza di comportamento tra un ragazzo ed un altro. E’ fondamentale nel percorso individuale del bambino l’educazione familiare, la disciplina, i valori che vengono dati dai genitori, che formano il carattere dei figli.
Ogni alunno è descritto con attenzione, ognuno ha una particolarità che lo rende differente da un altro. Nei racconti di Enrico c’è l’immancabile secchione, il ragazzo astuto, intelligente, c’è quello burbero che si mette puntualmente nei guai, e il bambino che ha un animo gentile e tende sempre a difendere gli altri, facendosi da scudo per prendersi cura dei più deboli.
Il libro “Cuore” però non è il racconto visto solo dalla prospettiva di Enrico, c’è anche la visione adulta dei genitori, che attraverso lettere affettuose, cercano di rimandargli insegnamenti molto importanti per affrontare la vita, le difficoltà e le delusioni di tutti i giorni.
I valori che cercano di trasmettergli i suoi genitori sono l’amore per la patria, il rispetto degli altri, superando le diversità, che non devono essere considerate un limite, ma un modo per confrontarsi e arricchirsi, l’importanza del lavoro e del suo svolgimento, la morale e la necessità in certi casi di sacrificarsi.
In “Cuore”, che ha fatto storia ed è uno dei libri più letti in Italia – che ancora circola tra i banchi di scuola – c’è la descrizione, ovviamente infantile, di un bambino che racconta quello che gli accade e che non si rende conto, di riportare nel suo diario uno spaccato di storia italiana nel periodo successivo all’Unità d’Italia.
Con “Cuore” l‘intento di Edmondo de Amicis, attraverso una scrittura semplice, avvalendosi della voce di un bambino – che data la sua giovane età non fa congetture, ma riporta semplicemente quello che osserva – è quello di mostrare un’Italia priva di radici comuni, che cerca di superare le diversità sociali e culturali, costruendo una base che realizzi la reale unità del paese.






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