[MT]Ken Follett - Codice a Zero[Ebook-Ita-Pdf-Thriller]

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Description











Titolo originale: Code to Zero
Titolo italiano: Codice a Zero
Autore: Ken Follett
1ª ed. originale: 2000
Data di pubblicazione: 2000
Genere: Romanzo
Sottogenere: Thriller, Spionaggio
Editore: Mondolibri Spa - Milano
su licenza Aroldo Mondadori Editore spa
Traduzione: Annamaria Raffo
Pagine: 340




Il 29 gennaio 1958, a Cape Canaveral inizia il conto alla rovescia per il lancio del primo satellite americano, l'"Explorer". Lo stesso giorno, all'alba, un uomo si sveglia nella toilette maschile della stazione centrale di Washington. E' vestito come un barbone, e lacero, sporco, si sente intontito come se ancora soffrisse dei postumi di una sbornia. E non ricorda niente. Nel faticoso tentativo di ricostruire il puzzle della sua esistenza, riappaiono a poco a poco davanti a Luke - questo e il nome dell'uomo senza identita - i protagonisti del suo passato. Con Codice a zero, Ken Follett costruisce un emozionante thriller ambientato nell'atmosfera carica di tensione della guerra fredda dove, tra spie e scienziati, amori e tradimenti, la verita si svela e si nasconde in un gioco delle parti che mescola con maestria realta e finzione.

Incipit:
PARTE PRIMA

5.00

Il jupiter C è posizionato sulla rampa di lancio al Complesso 26 di Cape Canaveral. Per proteggerlo da sguardi indiscreti è coperto da grandi teloni che ne nascondono ogni parte tranne la coda, che è quella dell'ormai noto Redstone, il missile dell'esercito. Ma tutto il resto, mascherato dalla copertura, è davvero unico...

Si svegliò spaventato.
Anzi, peggio: era terrorizzato. Il cuore gli batteva all'impazzata, aveva il fiato corto, il corpo teso. Come dopo un incubo, solo che il risveglio non portò alcun sollievo. Capiva che era accaduto qualco­sa di terribile, ma non sapeva cosa.
Aprì gli occhi. Una luce fioca proveniente da un altro locale il­luminava debolmente l'angolo in cui si trovava: riuscì a distingue­re sagome vaghe, familiari ma minacciose. Da qualche parte, lì vi­cino, un rumore di acqua corrente.
Cercò di calmarsi. Deglutì, fece dei respiri regolari, tentò di pensare in maniera lucida. Era sdraiato su un pavimento. Aveva freddo, male ovunque e tutti i sintomi dei postumi di una sbron­za: mal di testa, bocca asciutta e una gran nausea.
Si alzò a sedere, tremante di paura. Il pavimento era ancora umido e avvertì l'odore forte e sgradevole di disinfettante. Rico­nobbe le sagome di una fila di lavandini.
Si trovava in un gabinetto pubblico.
Fu assalito da un'ondata di disgusto. Aveva dormito per terra in un gabinetto. Cosa diavolo gli era successo? Si concentrò. Era com­pletamente vestito: indossava una specie di giaccone e scarpe pe­santi, ma aveva la sensazione che quelli non fossero i suoi abiti. Il pa­nico si stava placando, sostituito da una paura più profonda, meno isterica, più razionale. Gli era accaduto qualcosa di molto brutto.
Aveva bisogno di luce.
Si alzò in piedi. Si guardò attorno scrutando nella semioscu­rità, cercando di indovinare dove si trovasse la porta. Avanzò con le braccia tese davanti a sé per parare eventuali ostacoli e rag­giunse una parete. Da lì procedette di lato, le mani che esplora­vano lo spazio circostante. Toccò una superficie liscia e fredda che immaginò fosse uno specchio, poi trovò un rotolo di tessuto per asciugarsi le mani, quindi una scatola di metallo che poteva essere un distributore automatico. Finalmente le sue dita sfiora­rono un interruttore.
Una luce violenta inondò le pareti di piastrelle bianche, il pavi­mento di cemento e una fila di box con le porte aperte. In un ango­lo c'era qualcosa che assomigliava a un fagotto di vestiti smessi.
Com'era finito lì? Si sforzò di pensare. Cos'era accaduto la sera prima? Non riusciva a ricordare.
Il terrore cieco ritornò non appena si rese conto che non ricor­dava assolutamente nulla.
Strinse i denti per impedirsi di urlare. Il giorno preceden­te... quello prima ancora... niente. Come si chiamava? Non lo sapeva.
Si voltò verso la fila di lavandini. Sopra correva un lungo spec­chio: vide un lurido vagabondo vestito di stracci, i capelli arruffa­ti, la faccia sporca e lo sguardo folle, allucinato. Osservò quell'im­magine per un secondo, poi fu colpito da una terribile rivelazione. Fece per allontanarsi, scioccato, e l'uomo nello specchio fece lo stesso. Quel barbone era lui.




Follett ama la storia, non è una novità. E non importa che sia la storia con la S maiuscola (come nel caso de I pilastri della Terra) o che risalga solo a qualche decennio prima di noi. Ne è dimostrazione questo Codice a zero, un fantathriller che prende le mosse dal misterioso doppio rinvio, dal 29 al 31 gennaio 1958, nel lancio dell'Explorer, primo satellite orbitale a stelle e strisce. Siamo in piena guerra fredda, la sfida alla conquista dello spazio vede l'URSS in netto vantaggio sugli americani, la cui azienda spaziale ha inanellato un fallimento sull'altro. Tutte le speranze di recuperare la situazione sono riposte nel successo della missione Explorer, prevista per il 29 gennaio 1958. Ed è proprio all'alba di quel fatidico giorno che un uomo si sveglia in un bagno della stazione di Washington: non ricorda nulla, nemmeno il proprio nome. Lo specchio gli restituisce l'immagine di un uomo tra i trenta e quarant'anni, arruffato e sporco, vestito di stracci: un barbone. La conferma gli viene subito da una voce roca che lo chiama "Luke": nell'angolo dello stesso bagno un altro senza tetto lo guarda in tralice, una bottiglia di whisky vuota stretta sotto un braccio. Partendo da questo flebile dettaglio - il suo presunto nome - l'uomo cercherà di risalire alla propria identità, al filo degli eventi che l'ha portato - senza più l'ombra di un ricordo - a svegliarsi in un bagno pubblico... Ben presto si renderà conto di non poter essere un clochard: oltre a non avere segni sul corpo di una vita passata in strada - ha denti curati, mani e piedi morbidi, nessun segno visibile di alcolismo - è in grado di reagire ad un aggressore e di sfuggire ad un pedinatore con l'istinto di... un agente segreto. Ed è proprio il fatto di accorgersi di essere seguito che gli dà la forza di indagare, su se stesso e sul suo recente passato. L'osservazione delle proprie inclinazioni, dei propri istinti, la comprensione chiara delle motivazioni all'origine del primo rinvio del lancio dell'Explorer che occupa le prime pagine di tutti i giornali lo porta a scoprire - dopo parecchie traversie - la propria identità: si chiama Claude Lucas, scienziato chiave del progetto Explorer... Chi ha voluto toglierlo di mezzo senza però ucciderlo? Perché? Follett, con la sua solita maestria, disegna un reticolo di intrighi, doppi e tripli giochi ispirandosi anche alle vicende - con fondamento storico - narrate in The Manchurian Candidate di Jonathan Demme. Benché non particolarmente originale, Codice a zero è un thriller (edito Mondadori) molto avvincente, incalzante, che si legge tutto di un fiato nonostante le sue quasi 400 pagine. Per chi ama il genere, di cui Follett è un maestro indiscusso, e per chi sguazza nelle ipotesi di complotto! Adrenalina a mille!!!
Sembra una trama ideata per diventare una pellicola interpretata dal già rodatissimo Matt Damon del ciclo di Bourne...





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