[MT]Kerstin Gier - Silver[Ebook-Ita-Pdf-Fantasy]

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Description











Titolo originale: Silver
Titolo italiano: Silver
Autore: Kerstin Gier
1ª ed. originale: 2013
Data di pubblicazione: 2014
Genere: Romanzo
Sottogenere: Fantasy
Editore: Corbaccio
Collana: Narratori Corbaccio
Traduzione: Alessandra Petrelli
Pagine: 323






Kerstin Gier (Bergisch Gladbach, 1966) è una scrittrice tedesca che scrive romanzi per lo più destinati ad un pubblico femminile, anche sotto gli pseudonimi di Jule Brand e Sophie Bérard.
Ha studiato musicologia, germanica e anglistica, prima di passare allo studio di pedagogia della comunicazione e della psicologia, laureandosi poi in educazione e divenendo insegnante. Dopo diversi lavori, nel 1995 ha iniziato a scrivere romanzi femminili. Vive con il marito e il figlio in un villaggio vicino a Bergisch Gladbach. Dal suo primo libro, Männer und andere Katastrophen, è stato realizzato il film omonimo con Heike Makatsch nel ruolo della protagonista.
Nel 2005 ha ricevuto il Premio Delia internazionale di letteratura per Ein unmoralisches Sonderangebot, come miglior libro di letteratura romantica in lingua tedesca. Della Trilogia delle gemme è stata realizzata una serie di film: il primo, Rubinrot, è uscito in Germania il 14 marzo 2013; il secondo, Saphirblau, è uscito il 7 agosto 2014.




Piccola serie:

1998 - Die Braut sagt leider nein
2008 - Ein unmoralisches Sonderangebot

Judith Raabe:

1996 - Männer und andere Katastrophen
1998 - Fisherman's Friend in meiner Koje

Müttermafia:

2005 - Die Mütter-Mafia
2006 - Die Patin
2009 - Gegensätze ziehen sich aus
2011 - Die Mütter-Mafia und Friends

Volumi singoli:

1997 - Die Laufmasche
2007 - Lügen, die von Herzen kommen
2007 - Für jede Lösung ein Problem
2007 - Ach, wär ich nur zu Hause geblieben
2007 - Ehebrecher und andere Unschuldslämmer
2009 - In verità è meglio mentire (In Wahrheit wird viel mehr gelogen)
2011 - L'uomo che vorrei (Auf der anderen Seite ist das Gras viel grüner)

Libri per giovani:

Trilogia delle gemme:

2009 - Red (Rubinrot)
2010 - Blue (Saphirblau)
2010 - Green (Smaragdgrün)

Trilogia dei sogni:

2013 - Silver (Silber)

Volumi singoli:

2009 - Jungs sind wie Kaugummi

Scritti con lo pseudonimo di "Jule Brand":

1996 - Ein Single kommt selten allein
1996 - Liebe im Nachfüllpack
1997 - So angelt man sich einen Typ
1997 - Männer sind einer zuviel
1997 - Herrchen gesucht
1997 - Sag nicht, ich hätte dich nicht gewarnt!
1997 - Küsse niemals deinen Boss
1998 - Lügen haben schöne Beine
1998 - Macho verzweifelt gesucht
1998 - Gigolo im Handgepäck
1998 - Herzattacken
1999 - Sex zu zweit, das geht zu weit
1999 - Schluss mit lustig
1999 - Zur Hölle mit den guten Sitten!
1999 - Sektfrühstück mit einem Unbekannten

Scritti con lo pseudonimo di "Sophie Bérard":

2001 - Lavendelnächte
2002 - Vom Himmel ins Paradies




Porte con maniglie a forma di lucertola che si spalancano su luoghi misteriosi, statue che parlano, una bambinaia impazzita che si aggira con una scure in mano... I sogni di Liv Silver negli ultimi tempi sono piuttosto agitati. Soprattutto quello in cui si ritrova di notte in un cimitero a spiare quattro ragazzi impegnati in una inquietante cerimonia esoterica. E questi tipi hanno un legame con la vita vera di Liv, perché Grayson e i suoi amici sono reali: frequentano la stessa scuola, da quando Liv si è trasferita a Londra. Anzi, per dirla tutta, Grayson è il figlio del nuovo compagno della mamma di Liv, praticamente un fratellastro. Meno male che sono tutti abbastanza simpatici. Ma la cosa inquietante - persino più inquietante di un cimitero di notte - è che loro sanno delle cose su Liv che lei non ha mai rivelato, cose che accadono solo nei suoi sogni. Come ciò possa avvenire resta un mistero, esattamente il genere di mistero davanti al quale Liv non sa resistere...

Incipit:
1
Il cane annusava la mia valigia. Per essere un cane antidroga era un esemplare incredibilmente morbidoso, forse un Hovawart. Io stavo per accarezzarlo dietro le orecchie quando digrignò i denti e abbaiò in tono minaccioso. Poi tornò a spingere energicamente il naso contro la valigia. Il poliziotto sembrava sorpreso almeno quanto me, spostò due volte lo sguardo dal cane a me, poi prese la valigia e concluse: «Bene, vediamo un po’ che cosa ha fiutato la nostra Amber».
Fantastico. Ero sul suolo britannico da meno di mezz’ora ed ero già sospettata di traffico di droga. Chissà come se la ridevano i veri contrabbandieri in fila alle mie spalle che, grazie a me, potevano introdurre indisturbati nel paese i loro orologi svizzeri o le loro droghe sintetiche. Quale funzionario con un po’ di cervello fermerebbe una quindicenne con la treccia bionda al posto, per esempio, di quel tipo con l’aria furba e l’atteggiamento nervoso più indietro nella fila? Oppure quel ragazzo pallidissimo e spettinato, che sull’aereo era crollato prima ancora che raggiungessimo la pista di rullaggio? Naturale che adesso sorridesse con aria malvagia. Di sicuro le sue valigie erano zeppe di psicofarmaci.
Decisi tuttavia di non farmi rovinare il buonumore: in fondo, al di là della dogana, ci aspettava una nuova vita meravigliosa, proprio nella casa che avevamo sempre sognato.
Rivolsi un’occhiata tranquillizzante a mia sorella minore Mia, che gesticolava impaziente oltre la barriera della dogana. Era tutto a posto. Non c’era motivo di agitarsi. Questo era solo l’ultimo contrattempo che ci separava dalla stupenda vita di cui sopra. Il volo era stato perfetto, nessuna turbolenza, così Mia non mi aveva vomitato addosso. Stranamente non mi ero ritrovata seduta accanto a un grassone puzzolente di birra che mi contendeva il bracciolo. E sebbene, come al solito, avessi prenotato i posti su un volo low cost, di quelli che non hanno mai abbastanza carburante, l’aereo non aveva avuto problemi quando eravamo stati costretti a girare più volte sopra Heathrow prima di ottenere il permesso di atterrare. E poi c’era stato anche quel bel ragazzo scuro di capelli, nella fila di fronte a me sull’altro lato, che si era girato insistentemente verso di me e mi aveva sorriso più volte. Ero stata quasi tentata di rivolgergli la parola, ma poi avevo lasciato perdere, perché avevo visto che leggeva una rivista di calcio e muoveva le labbra come un bambino di prima elementare sillabando gli articoli. Adesso quello stesso ragazzo fissava molto incuriosito la mia valigia. In effetti, tutti fissavano incuriositi la mia valigia.
Feci gli occhi dolci al poliziotto e gli rivolsi il mio sorriso più irresistibile. «Per favore... Non abbiamo tempo, il volo era già in ritardo e poi abbiamo dovuto aspettare i bagagli per un sacco di tempo. Mia madre ci aspetta qua fuori. Le giuro che nella mia valigia c’è solo un mucchio di biancheria sporca e...» In quel momento mi ricordai che cos’altro conteneva la valigia e ammutolii per un attimo. «...In ogni caso nessuna droga» conclusi un po’ mogia lanciando un’occhiata di rimprovero al cane. Stupido animale!
Il poliziotto appoggiò la valigia sul tavolo senza batter ciglio. Un collega aprì la zip e sollevò il coperchio. Subito tutti i presenti compresero che cosa avesse fiutato il cane. In effetti non c’era bisogno di un olfatto straordinario per sentirlo.
«Ma che diavolo...?» domandò il doganiere, mentre il collega, tappandosi il naso, cominciava a spostare con la punta delle dita i vari indumenti. I presenti di sicuro dovevano pensare che la mia biancheria emanasse un fetore bestiale.




Fluida la lettura del libro, lo stile della Gier è molto semplice e scorrevolissimo, ma è anche molto affascinante, con piccole scene e momenti semplici riesce a catturare l'attenzione del lettore proprio grazie a descrizioni accurate e a personaggi che appassionano.
La storia è molto originale, anche se la capacità che hanno i personaggi di entrare nei sogni degli altri ricorda il film "Inception" (2010) di Christopher Nolan, con Leonardo DiCaprio: il modo in cui l'autrice ha strutturato questa peculiarità e come è riuscita a esporla in maniera semplice al lettore è motivo di grande coinvolgimento, tanto che sembra più volte di ritrovarsi in quei momenti insieme ai personaggi e vivere con loro i sogni di quel momento.
L'autrice riesce ad appassionare, a far sorridere e a far emozionare e lo fa in modo semplice ma mai banale, infilando nelle sue storie simpatia e un pizzico minuscolo di passione, riesce a imprigionare il lettore dalla prima riga fino all'ultima, per poi lasciarlo con un finale completamente aperto in cui si sente subito la necessità di leggere il seguito (che prima o poi arriverà anche in Italia). Molte sono le domande che si affacciano alla mente del lettore, tante sono le risposte date e ancora di più sono le domande che si vengono a creare con il passare dei capitoli e soprattutto nel finale.
La Gier ha fatto centro di nuovo, con questa trilogia (come quella delle Gemme).
Promossa a pieni voti.








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