Titolo originale: Alice's Adventures in Wonderland
Titolo italiano: Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie
Autore: Lewis Carroll
1ª ed. originale: 1865
Data di pubblicazione: 4 luglio 2007
Genere: Romanzo
Sottogenere: Fantastico
Editore: Giunti Demetra
Collana: Nuovi Acquarelli
Traduzione: Elda Bossi
Pagine: 128
Scrittore inglese, Lewis Carroll - pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson - nasce a Daresbury (Cheshire, Inghilterra), il 27 gennaio 1832. Studia a Rugby e a Oxford, nel Christ Church College, dove rimane sino al 1881 come lettore di matematica pura, disciplina alla quale dedicherà numerosi trattati. Nel 1861 viene ordinato diacono, ma non prenderà mai gli ordini superiori.
Di carattere assai timido, Carrol sarà grande amico (e fotografo) di alcune bambine, e per una di esse, Alice Lidden (figlia del decano del Christ Church e coautore del celebre dizionario greco-inglese Liddell-Scott), scriver "Alice nel paese delle meraviglie" (il titolo originale suona "Alice's adventures in Wonderland"), un libro poi divenuto celeberrimo e pubblicato originariamente nel 1865.
Queste frequentazioni sono state in tempi moderni di recente scandagliate e messe in discussione in alcune dettagliate biografie sullo scrittore che ne hanno tendenziosamente messo in evidenza il carattere morboso.
Ad ogni modo, la storia di Alice è diventata la più nota e amata della letteratura infantile inglese, esercitando una forte attrazione anche su lettori adulti, grazie al peculiare gusto del gioco logico e verbale. Alle avventure di Alice, Carroll darà un seguito nel 1871 con "Attraverso lo specchio", un testo che ripete con eguale fortuna i successi del primo libro.
In questo romanzo i personaggi, che nell'opera precedente erano carte da gioco, diventano invece pezzi del gioco degli scacchi ed il loro comportamento è determinato dalle regole della partita, ma si colora di originalissimi toni comici. Il libro non poteva comunque non diventare un oggetto di culto anche per ogni provetto scacchista.
L'attrazione degli adulti per Carroll è facilmente spiegabile. La facoltà infantile per eccellenza, la fantasia, la capacità di osservare con perfetto candore la realtà (magari aderendo poi a queste "nuove" visioni con una disposizione mai esausta), serve infatti allo scrittore per mettere a nudo le assurdità e le incoerenze della vita adulta, nonché a dar vita ad incantevoli giochi basati sulle regole della logica, capaci di deliziare gli spiriti più intelligenti.
"La caccia allo Snark", uscito nel 1876, ad esempio, che in apparenza è una buffa poesia nonsense, nasconde possibilità di interpretazione simbolica che hanno affascinato la critica moderna. Assai minore popolarità è invece toccata a "Silvye e Bruno" (1889), criticata da più parti per via del tono moraleggiante che vi aleggia.
Prima delle sue pubblicazioni di fantasia, Carroll aveva comunque fatto uscire, con il suo vero nome, alcune opere di matematica, passione mai trascurata. Grazie agli approfondimenti effettuati di discipline come la logica e la matematica, sono emerse opere come "Euclide e i suoi rivali moderni" (1879), "Il gioco della logica" (1887), "Che cosa disse la tartaruga ad Achille" (1894) "Logica simbolica" (1896). In questa stessa veste di studioso, il reverendo Dodgson si è anche cimentato nella stesura di numerosi articoli sulla rappresentanza proporzionale comparsi in riviste specializzate.
Ammalatosi di bronchite, questo indimenticabile scrittore, che ha ispirato centinaia di opere tratte dal suo personaggio principale, Alice, muore a Guildford, nel Surrey, il 14 gennaio del 1898.
1865 - Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie (Alice's Adventures in Wonderland)
1869 - Phantasmagoria
1871 - Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò (Through the Looking Glass and What Alice Found There)
1876 - La caccia allo Snark (The Hunting of the Snark)
1879 - Euclide e i suoi rivali moderni (Euclid and his Modern Rivals)
1879 - Doublets
1883 - Rhyme? And Reason?
1885 - Una storia ingarbugliata (A Tangled Tale)
1886 - Il gioco della logica, (The Game of Logic)
1889 - The Nursery “Alice”
1889 - Sylvie e Bruno, (Sylvie and Bruno)
1894 - La logica simbolica (stampato solo nel 1977)
Vi si narrano le vicende di una bimba di nome Alice, che nel giorno del suo settimo compleanno, seguendo un coniglio bianco con giacca e panciotto, precipita in un magico mondo sotterraneo, dove vive strabilianti avventure e incontra bizzarri personaggi, tra assurdità e paradossi di ogni tipo. Gli stravaganti protagonisti del romanzo non sono però così distanti dalla realtà, in quanto offrono una carrellata dei difetti e delle manie del genere umano, e numerosi sono i riferimenti a personaggi e avvenimenti dell'epoca. In tutta l'opera abbondano inoltre giochi linguistici e matematici, citazioni, nonsense e figure retoriche, che fanno di Alice nel paese delle meraviglie un capolavoro di originalità, da oltre 150 anni letto e tradotto in tutto il mondo.
Incipit:
I
NELLA CONIGLIERA
Alice cominciava a sentirsi assai stanca di sedere sul poggetto accanto a sua sorella, senza far niente: aveva
una o due volte data un'occhiata al libro che la sorella stava leggendo, ma non v'erano nè dialoghi nè figure, — e a che serve un libro, pensò Alice, — senza dialoghi nè figure?
E si domandava alla meglio, (perchè la canicola l'aveva mezza assonnata e istupidita), se per il piacere di fare
una ghirlanda di margherite mettesse conto di levarsi a raccogliere i fiori, quand'ecco un coniglio bianco dagli occhi rosei passarle accanto, quasi sfiorandola.
Non c'era troppo da meravigliarsene, nè Alice pensò che fosse troppo strano sentir parlare il Coniglio, il quale diceva fra se: “Oimè! oimè! ho fatto tardi!” (quando in seguito ella se ne ricordò, s'accorse che avrebbe dovuto meravigliarsene, ma allora le sembrò una cosa naturalissima): ma quando il Coniglio trasse un orologio dal taschino della sottoveste e lo consultò, e si mise a scappare, Alice saltò in piedi pensando di non aver mai visto un coniglio con la sottoveste e il taschino, nè con un orologio da cavar fuori, e, ardente di curiosità, traversò il campo correndogli appresso e arrivò appena in tempo per vederlo entrare in una spaziosa conigliera sotto la siepe.
E’ il giorno del settimo compleanno di Alice, spossata dal caldo e annoiata, quando vede lo strano personaggio bianco con un simpatico panciotto colorato e gli occhi rossi che grida “Povero me, povero me, sto facendo tardi!” e scappa freneticamente. Incuriosita, Alice, lo rincorre e finisce per infilarsi nella tana del coniglio, cercando di non perderlo di vista.
Inizia così il libro “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie” in questo mondo magico, nel paese delle meraviglie, luogo fantastico popolato da carte da gioco animate ed animali dalle strane caratteristiche. In questo posto non c’è cosa che non possa accadere, non c’è magia che non si possa vedere realizzata, gli animali parlano, si trasformano, scompaiono improvvisamente.
Tra sogno e realtà la bambina improvvisa gesti e atteggiamenti, mostrandosi così come gli altri la vedono, ma a lei appare tutto così fuori dal comune, tutto così diverso da come l’aveva sempre vissuto, che le sembra difficile crederci.
Alice riesce a diventare un gigante e con le sue lacrime crea uno stagno che rischia di far annegare gli animali, che al suo cospsetto sono piccoli esserini, vede bambini che cambiano il loro aspetto diventando improvvisamente maiali, partecipa a feste di “non compleanno” bevendo tè con tanti individui che sembrano folli, e viene addirittura condannata alla decapitazione dopo aver testimoniato nel processo al Fante di Carte che aveva rubato delle torte.
Nel libro “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie” ogni oggetto prende vita, ogni personaggio sembra essere uscito da una realtà inesistente, creato dalla mente bizzarra e fantastica di un bambino che ha visto troppi film di fantascienza o dall’invenzione di un pazzo.
Ma andando a fondo, guardando in maniera più distaccata le azioni dei singoli personaggi, ascoltando attentamente i loro dialoghi, Lewis Carrol illustra, attraverso azioni impossibili e atteggiamenti fuori da un contesto normale, una realtà molto prossima alla nostra, in cui gli animali, ad esempio, così come gli uomini nella nostra società, si muovono freneticamente con la smania di fare tanto senza riuscire però in nulla, a causa della troppa fretta.
“Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie” è un romanzo che nasce come dono fatto dallo scrittore Lewis Carrol a una bambina, Alice appunto, che aveva chiesto un racconto, storia che poi con il tempo è diventata la sua fiaba più conosciuta, e una delle opere più lette e apprezzate.