Titolo originale: Schindler's Ark e successivamente Schindler's List
Titolo italiano: La lista di Schindler
Autore: Thomas Keneally
I° edizione originale: 18/10/1982
Data di pubblicazione: 2004
Genere: Romanzo
Sottogenere: Romanzo storico
Editore: Sperling & Kupfer
Collana: Frassinelli Paperback)
Traduttore: Marisa Castino
Pagine: 385
Nato a Sydney nel 1935, Thomas Keneally termina gli studi presso le varie scuole, sulla costa nord del New South Wales, prima di iniziare gli studi teologici per il sacerdozio cattolico. Abbandona questa vocazione nel 1960 e si indirizza verso il lavoro d'ufficio e l'insegnamento nella scuola prima della pubblicazione del suo primo romanzo nel 1964. Da quel momento egli diventa scrittore a tempo pieno con il il doppio incarico di docente (1969-70) e di scrittore.
Uno dei moderni scrittori più di successo in Australia, Keneally è stato nella rosa dei candidati per il Booker Prize , in 4 occasioni: nel 1972 per "The Chant of Jimmie Blacksmith" , nel 1975 per "Gossip from the Forest", e "Confederates" nel 1979, prima di vincere il premio nel 1982 con "Schindler's Ark" . Questo ultimo romanzo causò una certa polemica, in quanto è stato ritenuto da alcuni di essere più un lavoro di reporting giornalistico che un romanzo di narrativa. Dopo che Stephen Spielberg girò la versione cinematografica del libro, con il titolo di "Schindler's List" nel 1993, la controversia fu presto dimenticata.
Sul fronte australiano, Keneally ha vinto il "Miles Franklin Award" per due volte con "Bring Larks and Heroes" e "Three Cheers for the Paraclete" . Potrebbe sembrare strano che egli non abbia vinto il maggior premio letterario australiano più spesso, ma si deve ricordare che il "Miles Franklin Award" è concesso per le opere letterarie che illustrano vita e costumi australiani. Un certo numero di opere successive di Keneally toccano in particolare la sua gamma di interessi e trattano soggetti che non si limitano allo specifico contesto australiano.
Sul quotidiano Age di Sabato 7 novembre 1998 vi è l'annuncio del nuovo libro Keneally "The Great Shame". In un articolo di quel giornale, Keneally scrive: "Alcuni anni fa un editore mi ha suggerito che dopo aver scritto sulla Shoah, avrei dovuto scrivere qualcosa sulla grande catastrofe irlandese del 19 ° secolo ... Abbiamo convenuto che la calamità del 19 ° secolo, in particolare la carestia, fosse un argomento molto interessante. Ma l'argomento era già stato splendidamente trattato da un buon numero di scrittori. E comunque non era certamente paragonabile alla Shoah ... In ogni caso, ho detto al redattore che, se mai avrei deciso di trattare la storia irlandese avrei voluto raccontarla non dal punto di vista dei detenuti trasportati in Australia per reati particolari, non quelle rivolte direttamente a persone o cose, ma quelle rivolte alla protesta sociale o politica ". Il risultato è stato il suo nuovo libro. La ricerca e la scrittura hanno richiesto ben tre anni - il più lungo periodo intercorso tra tutti i successivi libri scritti da Keneally.
Thomas Keneally è stato insignito dell'Ordine di Australia nel 1983 per i suoi servizi alla letteratura australiana. E 'sposato con due figlie e vive a Sydney.
1964 - The Place at Whitton
1965 - The Fear
1967 - Bring Larks and Heroes
1968 - Three Cheers for the Paraclete
1968 - Halloran's Little Boat (un adattamento di Bring Larks and Heroes)
1968 - Childermas
1969 - The Survivor
1972 - The Chant of Jimmie Blacksmith
1972 - An Awful Rose
1974 - Blood Red, Sister Rose
1976 - Season in Purgatory
1977 - A Victim of the Aurora
1979 - Confederates
1979 - Passenger
1980 - The Cut-Rate Kingdom
1981 - Bullie's House
1982 - Schindler's Ark (diventato poi "Schindler's List" dopo il film di Spielberg)
1985 - A Family Madness
1987 - The Playmaker
1988 - Act of Grace (under the pseudonym of "William Coyle")
1989 - By the Line
1989 - Towards Asmara
1991 - Flying Hero Class
1991 - Chief of Staff (under the pseudonym of "William Coyle")
1993 - Woman of the Inner Sea
1993 - Jacko
1995 - A River Town
2000 - Bettany's Book
2002 - An Angel in Australia (anche col ntitolo di "Office of Innocence")
2003 - The Tyrant's Novel
2007 - A Widow and Her Hero
Che cosa significava finire nella "lista di Schindler"? Chi era in realtà Oskar Schindler, giovane industriale tedesco cattolico e corteggiatore di belle donne? Basandosi anche sulle testimonianze di quanti lo conobbero, Keneally ricostruisce la vita straordinaria di questo personaggio ambiguo e contraddittorio. Ritenuto da molti un collaborazionista, Schindler sottrasse uomini, donne e bambini ebrei allo sterminio nazista, trasferendoli dai lager ai suoi campi di lavoro in Polonia e in Cecoslovacchia, dove si produceva materiale bellico. Così, fornendo armi al governo tedesco e versando enormi somme di denaro, Schindler salvò migliaia di persone.Resta tuttavia un mistero il motivo che lo spinse a intraprendere quella sua personalissima, quasi eroica, lotta al nazismo: ed è proprio questo enigma a rendere affascinante la sua storia e a fare della sua esistenza un romanzo appassionante.
Incipit:
CAPITOLO 1
Le divisioni armate del generale Sigmund List, provenienti dai Sudeti e dirette a nord, avevano occupato Cracovia, gioiello della Polonia del sud, il 6 settembre 1939, da entrambi i fianchi. Al loro seguito Oskar Schindler era entrato nella città che nei successivi cinque anni sarebbe stata la sua ostrica. Anche se, nel giro di un mese, aveva dimostrato di essere contrario al nazionalsocialismo, aveva comunque previsto, con il nuovo regime, una notevole espansione per Cracovia, nodo ferroviario e già sede di industrie, sia pure di dimensioni modeste. Oskar non sarebbe più stato un commesso viaggiatore. Sarebbe diventato un magnate dell'industria.
Non è subito facile individuare nella storia della famiglia di Oskar le origini della sua tendenza a prestare soccorso. Era nato il 28 aprile 1908, nell'impero austriaco di Francesco Giuseppe, nella collinosa provincia della Moravia. La sua città natale era il centro industriale di Zwittau, dove, all'inizio del sedicesimo secolo, la famiglia Schindler era stata attirata da qualche prospettiva di commercio.
Herr Hans Schindler, il padre di Oskar, approvava l'ordinamento imperiale, si considerava di cultura austriaca e parlava tedesco a tavola, al telefono, nei rapporti di affari, nei momenti di tenerezza. Ma quando, nel 1918, la famiglia Schindler si ritrovò a far parte della Repubblica Cecoslovacca di Masaryk e Beneš, il fatto non causò alcun turbamento nel padre e tanto meno nel figlio di dieci anni. Hitler bambino, secondo le testimonianze di Hitler uomo, era stato tormentato fin dalla più giovane età dall'abisso tra la mistica unità dell'Austria e della Germania e la loro separazione politica. L'infanzia di Oskar Schindler non fu affatto guastata da una simile nevrosi da diseredato. La Cecoslovacchia era una piccola repubblica deliziosamente boscosa e incontaminata e gli abitanti di lingua tedesca avevano affrontato con un certo garbo la loro situazione di minoranza anche se la depressione e qualche piccola follia governativa avrebbero in seguito creato un po' di tensione.
Zwittau era una piccola città, invasa dalla polvere di carbone, nella regione meridionale della catena di montagne nota con il nome di Jesenik. Le colline circostanti erano in parte devastate dalle industrie e in parte popolate di larici e di abeti. Data la presenza di una comunità di persone di lingua tedesca, ovvero di Sudetendeutschen, Zwittau ospitava un ginnasio tedesco, che Oskar frequentava. Si era iscritto al corso del Realgymnasium, che doveva sfornare ingegneri - minerari, meccanici, civili - da inserire nel paesaggio industriale della zona. Lo stesso Herr Schindler possedeva uno stabilimento per la fabbricazione di macchinari agricoli e l'istruzione impartita a Oskar era in funzione di quello che avrebbe ereditato.
Gli Schindler erano cattolici. E lo era anche la famiglia di Amon Goeth, che in quel periodo completava il corso di Scienze e si accingeva a dare gli esami di maturità a Vienna.
Oskar Schindler
La storia di Oskar Schindler, l'industriale cattolico tedesco che sottrasse allo sterminio hitleriano centinaia di ebrei, trasferendoli nei suoi campi di lavoro in Polonia e Cecoslovacchia, dove si produceva materiale bellico. Che cosa lo spinse a intraprendere una sua personalissima lotta al nazismo? Perché un uomo come lui, amante del lusso e delle belle donne, si trasformò in un eroe? Basandosi anche sulle testimonianze di quanti lo conobbero, Thomas Keneally ricostruisce la straordinaria esistenza di questo personaggio ambiguo e contraddittorio. Scritto con stile sobrio, asciutto, un libro sull'Olocausto tra i più intensi e commoventi che ha ispirato l'omonimo capolavoro di Steven Spielberg.
Questo libro dà un chiaro esempio di ciò che un uomo può essere: infinita crudeltà e infinita bontà. Oskar Schindler dà tutto ciò che possiede per salvare la vita di un grandissimo numero di ebrei, e non è una storia inventata, è ciò che è successo realmente: un uomo che usa tutte le risorse a sua disposizione per mettersi contro un intero sistema.
Per quanto riguarda il linguaggio usato, non ci sono aggettivi o espressioni che vogliano indirizzarci verso una certa opinione, ma è tutto raccontato in modo oggettivo, come una cronaca dei fatti. Ed è proprio questo che contribuisce a darci l’idea non solo di ogni genere di crudeltà che quelle persone hanno dovuto subire, ma anche di ciò che Herr Schindler è stato in grado di fare.
Come tutti sanno, poi, da quest’opera è stato tratto il famosissimo film, Schindler’s List. Qualora non l’abbiate visto, vi consiglio subito di guardarlo. E ovviamente anche di leggere il libro.
“Chi salva una vita salva il mondo intero” (Talmud)